"Matteo Renzi rischia l’effetto-Prodi. Ora ha ancora una fiducia molto alta. Ma, se non dovesse raggiungere i risultati, la sua caduta sarà molto veloce. Come è accaduto con il Professore". Lo afferma il sociologo Alessandro Amadori in una intervista a Il Fatto nella quale sostiene che l’alto livello di fiducia dei sondaggi "è strettamente legata al raggiungimento degli obbiettivi. Altrimenti sarà ritirata velocemente", "se i nostri concittadini si sentiranno più ricchi, allora il suo successo continuerà. Altrimenti la caduta sarà repentina".
Sottolinea inoltre che, "a differenza di Berlusconi, che ha sempre desiderato piacere a tutti, Renzi vive sul conflitto. E’ come un pistolero che ha bisogno di avere un nemico a cui sparare. Gli serve sempre un avversario da rottamare, un interlocutore da attaccare. Ora parla di gufi e rosiconi come prima parlava di vecchia guardia da mandare a casa", "mentre Berlusconi ha un approccio femminile alla politica che ha scatenato negli italiani un innamoramento irrazionale durato 20 anni, Renzi è più realista, con un atteggiamento machista e muscolare. Ha bisogno della scazzottata verbale, condita da battute per non trascendere. Il rischio, per lui, è il logoramento".
"Le strade davanti a lui sono due: o riesce a rinegoziare i parametri europei per l’Italia (la madre di tutti i temi) conquistando così lo scettro da statista, oppure partirà la fase discendente. Ma a quel punto, per non farsi logorare, farà saltare tutto e si andrà al voto".
Rivela inoltre che dopo aver scritto un libro su Berlusconi ed uno su Prodi, ora ne sta scrivendo uno su Renzi: "Il titolo provvisorio è Padre Matteo. Perché Renzi è il prodotto esemplare dell’Italia degli oratori".
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