A poche ora dalla sua proiezione, il Comune di Olbia blocca il film di Sabina Guzzanti "La trattativa", inserito nel cartellone della rassegna "Sul filo del discorso" organizzata dalla biblioteca comunale. Una decisione assunta dal nuovo sindaco di Fi, Settimo Nizzi, in aperta polemica con la passata amministrazione di centrosinistra, che aveva invece dato il via libera alla pellicola. La polemica esplode sui social network, dove sono in molti a parlare di censura.
"L’iniziativa di proiettare un film che contiene un attacco durissimo al partito di Forza Italia e al suo leader Silvio Berlusconi – spiega il sindaco in una nota congiunta con l’assessore alla Cultura, Sabrina Serra – e’ stata assunta dalla precedente amministrazione, risulta a noi incomprensibile se non nell’ottica del becero scontro politico e non puo’ essere in alcun modo condivisa in quanto ci siamo impegnati sin dalle prime mosse della campagna elettorale a limitare gli scontri politici e cercare condivisione nelle scelte amministrative".
Per Nizzi, la proiezione del film avrebbe costituito "un’offesa ai milioni di elettori in tutta Italia che hanno nel tempo dato fiducia al partito e al suo presidente, e verso le migliaia di elettori che pochi giorni fa hanno affidato a Fi l’onore e la responsabilita’ di governare la nostra citta’. Il film e la sua regista mettono, in maniera assolutamente discutibile, in relazione la mafia e Forza Italia, utilizzando la lotta alla mafia e i suoi simboli, che sono invece patrimonio comune di tutti gli italiani, per gettare in maniera fantasiosa fango gratuito su un partito costituito da militanti e amministratori locali perbene, impegnati a fare politica onestamente".
Nel ritenere "fuori luogo, fuorviante e inopportuna" l’iniziativa, annullata per "ragioni di etica, verita’ e correttezza", l’amministrazione comunale annuncia di voler promuovere prossimamente "iniziative serie e concrete per divulgare, soprattutto tra i giovani, i valori della legalita’, della lotta alla mafia e per valorizzarne i simboli". Questa sera la Guzzanti a conclusione della proiezione del film, avrebbe dovuto parlare di Stato e di mafia, mentre Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra, si sarebbe dovuta collegare tramite Skype. Tutto cancellato: va in scena solo la polemica sui social.
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