Si è tenuto il 5 e il 6 ottobre 2015, a palazzo Montecitorio (presso la Camera dei Deputati Italiana), il Primo Forum Italia – America Latina e Caraibi, che rappresenta il versante parlamentare della Conferenza Italia – America Latina e Caraibi che si è tenuta lo scorso giugno a Milano tra i Presidenti dei Paesi della suddetta area.
Il Forum è stato presieduto dal Senatore Pietro Grasso, Presidente del Senato e dall’on. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati.
Presenti all’iniziativa anche diversi parlamentari italiani eletti all’estero. Tra questi, come rappresentante del Senato della Repubblica Italiana, il senatore Claudio Zin, MAIE, eletto in Sud America e incaricato dal Presidente Grasso a copresiedere la sessione di approvazione della dichiarazione conclusiva insieme alla vice Presidente della Camera dei deputati italiana, Marina Sereni, e nel contempo delegato dal Presidente stesso a chiudere il Forum, a suo nome.
Dal discorso di chiusura del Senatore Zin, possiamo rilevare i seguenti passaggi più significativi: "Un dato politico trasversale a molti interventi è quello dello sforzo comune ai nostri parlamentari per correggere le diseguaglianze sociali, viste da molti come la conseguenza del liberalismo estremo e della finanziarizzazione dell’economia. Il dibattito ha evidenziato le due grandi sfide internazionali che Italia, America Latina e Caraibi possono affrontare insieme. Da una parte, la ricerca di modelli di sviluppo sostenibili, per integrare crescita economica e tutela dell’ambiente. Dall’altra parte, le migrazioni, che sempre piu’ dobbiamo imparare a considerare non un pericolo ma un’opportunita’. Lo conferma del resto la storia di milioni di cittadini italiani che vivono nei nostri Paesi e di tanti cittadini latino-americani e caraibici che si sono trasferiti da noi. Ciascuno di loro contribuisce al benessere comune. Ciascuno di loro partecipa alla costruzione di una nuova identita’ collettiva che si alimenta della storia e della tradizione locale, con uno sguardo però al confronto pluralistico e alla cooperazione transnazionale".
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