Luigi Zanda, senatore Pd, intervistato dal Corriere della Sera afferma: “Su elezioni anticipate l’unico titolato a parlare è il presidente della Repubblica e non Di Maio. Chiedendo le elezioni a giugno il capo politico del M55 certifica il suo fallimento”.
Zanda è convinto “che in una democrazia sana non bisogna mai avere paura di andare a votare”. E ancora a proposito di Luigi Di Maio commenta: “Prima cerca il governo con Salvini, poi col Pd, ora chiede elezioni: mi sembrano ondeggiamenti eccessivi anche per un grillino”.
Per quanto riguarda il Pd: “Vedo dai sondaggi che oggi Renzi è meno popolare di Martina e Gentiloni, per non citare Salvini e Di Maio. E questo vorrà pure dire qualcosa”. In vista della Direzione di giovedì, secondo Zanda il Partito Democratico “ha bisogno con urgenza di un congresso serio e ben preparato, che dia atto del profondo cambiamento dei nostri equilibri interni. Il risultato elettorale ci dice che tra nostri iscritti ed elettori la maggioranza che ha vinto l’ultimo congresso è diventata minoranza”.
Zanda, insomma, pare sia un altro di quei dem che non hanno ancora capito che senza Matteo Renzi il Pd è finito.