Nascono neri e crescendo diventano bianchi. Solo uno ogni cento rimane nero, a volte marrone, ed e’ il piu’ pregiato. I cavalli lipizzani a cui il giornalista e scrittore olandese Frank Westerman ha dedicato il romanzo reportage ‘Pura razza bianca’ sono stati nel secolo scorso gli animali piu’ vicini ai centri di potere, ospitati nei palazzi degli Asburgo a Vienna, ammirati e contesi da Mussolini, Hitler, Stalin e Tito che ne dono’ uno bellissimo alla regina Elisabetta. Dargli la parola e’ un po’ quello che ha fatto Westerman. ”Pura razza bianca’ e’ un libro sulle grandi tragedie del Novecento raccontate attraverso quattro generazioni di cavalli lipizzani’ dice lo scrittore, 48 anni, che ha lavorato due anni e mezzo al libro tra viaggi, ricerche e interviste. ‘Non e’ fiction, e’ un saggio con andamento narrativo’ spiega. ‘Sono stato in Austria, Slovenia, Cecoslovacchia, sul Danubio e mi sono concentrato su quattro o cinque allevamenti. L’albero genealogico – spiega – che veniva fatto per i cavalli e’ la copia esatta di quello che si compilava per ogni bambino durante il nazismo. Tra le voci: genetica, razza, popolo. Nazisti e allevatori di cavalli seguivano insomma la stessa filosofia. Oltre ad essere un simbolo del potere i lipizzani hanno incarnato quella ricerca di superiorita’ razziale che ha ispirato gli esperimenti nazisti sulla pura razza ariana’.
‘A Lipizza, a 10 chilometri da Trieste (in Slovenia ora), gli allevatori reali – continua Westerman – volevano creare un cavallo perfetto per l’imperatore, che fosse bello, forte, intelligente e fedele. Hanno cercato di unire tutte queste caratteristiche nel lipizzano, pur non capendo nulla di genetica’.
In realta’, tutto e’ cominciato molti anni fa, quando Westerman era adolescente. ‘Mi allenavo, cavalcavo, mi prendevo cura dei cavalli. Il piu’ bello del maneggio era un lipizzano di Vienna e un giorno il suo allenatore mi ha detto: ‘Toccalo. Lo senti?’. ‘Ma cosa dovrei sentire?’. ‘Se tocchi un lipizzano tocchi la storia’ mi ha risposto’. Cosi’, ‘come un geologo puo’ leggere da un campione la storia della terra, io ho preso quattro generazioni per raccontare le vicende dei lipizzani, vero tesoro dell’impero austro ungarico, che tra fughe e deportazioni hanno attraversato i conflitti bellici e ideologici del Novecento’.
Liberati dalle truppe alleate in un’operazione segreta, diventata un film di Walt Disney, i cavalli imperiali sono stati salvati da uno stalliere serbo durante i bombardamenti nei Balcani. ‘Solo 8 sopravvissero e sono stati trovati nel 2007 sulle rive del Danubio. A Vienna vivono ancora nei palazzi degli Asburgo e si possono vedere’ racconta lo scrittore-giornalista. Autore di romanzi reportage come ‘El Negro e io’ e ‘Ararat’, pubblicati in Italia da Iperborea, Westerman, che vive ad Amsterdam con la sua famiglia ed e’ stato inviato nelle zone piu’ calde del mondo, dice: ”Pura razza bianca’ mostra che siamo capaci di creare un cavallo quasi perfetto ma non di migliorare noi stessi, non lo possiamo fare fino in fondo, soprattutto da un punto di vista morale’. Westerman e’ anche autore di una storia scritta a quattro mani con la figlia Vera che ha 11 anni. ‘E’ un libro per ragazzi – conclude – in cui ci sono i cavalli ma il protagonista e’ un cane’.
FRANK WESTERMAN, PURA RAZZA BIANCA (IPERBOREA, PP 372, EURO 17).
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