Non si tratta solo dei congedi parentali. Secondo Beatrice Lorenzin, ministro della Salute e madre di due gemelli di due mesi, se non si aiutano le famiglie con figli, come spiega in una intervista a Repubblica, "tra 20 anni ci sarà un numero drammaticamente basso di giovani che lavorano e pagano i contributi" con conseguenze disastrose sul welfare. E precisa che "con l’approvazione del decreto sugli ammortizzatori sociali le norme, finora introdotte in via sperimentale, entreranno a regime anche per i prossimi anni. Però non basta: il tema vero è quello di un piano nazionale per combattere la denatalità, io ho cominciato dal punto di vista sanitario con il piano sulla fertilità. Il tema della denatalità va visto come questione culturale, sociale ed economica. Un Paese come il nostro con una media di 1,3 figli per donna rischia uno svuotamento che già tra vent’anni non ci permetterà di affrontare il welfare. Bisogna prendere consapevolezza del problema e cominciare ad affrontarlo in modo concreto, anche il decreto Poletti va nella direzione giusta".
Lorenzin prosegue: "Io penso per la maternità a un monte mesi che ogni donna dovrebbe avere la possibilità di giocarsi come vuole. La rigidità in origine era una forma di tutela, però certo adesso norme di questo tipo sembrano decontestualizzate, in un’epoca in cui si lavora con iPad e conference call. Servono meccanismi di flessibilità che tutelino al contempo le donne, ma c’è anche un problema di prospettiva: la maternità deve diventare un patrimonio della comunità. L’assenza di bambini ha portato alla diminuzione della sensibilità sociale, una volta erano in tanti a occuparsi dei piccoli, le mamme non venivano lasciate sole. Nel resto del mondo va in un altro modo, ci sono anche top manager con tre-quattro figli".
Conclude: "Quello sull’occupazione femminile è un dato drammatico, con una differenza enorme tra Nord e Sud. Noi sappiamo benissimo che se tutte le donne lavorassero ci sarebbe un balzo enorme della crescita. Come Ncd abbiamo presentato il disegno di legge ‘Family Act’, un poderoso piano di interventi per 8 miliardi di euro a favore della famiglia che prevede molte misure di conciliazione".
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