Sono sempre piu’ numerosi gli anziani che in Italia si collegano alla rete e senza dubbio le differenze generazionali si stanno riducendo, anche se c’e’ ancora tanta strada da fare per raggiungere i livelli di molti altri Paesi europei. L’ultimo rapporto Istat sul benessere equo e sostenibile in Italia indica un generale aumento degli italiani che navigano su Internet: il 3,4% in piu’, con il passaggio dal 52,6% del 2012 al 56% registrato nel 2013. Sempre fra il 2012 e il 2013 l’aumento maggiore dei nuovi appassionati della rete si e’ registrato negli adulti fra 55 e 64 anni, con il 5% in piu’.
Tuttavia la distanza rispetto alla media europea (72%) resta ancora significativa: dal 10% del 2004 si e’ raggiunto il picco del 19% nel periodo 2005-2008 e nel 2013 la forbice si e’ ridotta leggermente, con il 16%. I frequentatori piu’ assidui di internet sono i giovani fra 16 e 19 anni, che in oltre l’86%) dei casi usano internet almeno una volta alla settimana. La media e’ ancora alta (circa l’82%) fra 20 e 24 anni, per cominciare a scendere fra 25 e 34 anni (circa 74%) e fra 35 e 44 anni (fra il 65 e il 70%).
E’ in questa fascia d’eta’ che comincia ad allargarsi la forbice fra uomini (70,8%) e donne (64,8%), per diventare sempre piu’ pronunciata con l’aumento dell’eta’, fino al 23,9% di uomini fra 65 e 74 anni e appena il 9,6% delle donne della stessa fascia d’eta’. Alle differenze generazionali si aggiungono quelle sociali, anche se stanno diventando sempre piu’ numerose le persone che si collegano a Internet ogni settimana tra coloro che hanno frequentato solo la scuola dell’obbligo (aumentate dal 30,4% del 2012 al 32,8% del 2013) e coloro che hanno il diploma (dal 68,7% al 73,1%), mentre l’uso di Internet fra i laureati e’ rimasto stabile (si registra solo un lieve aumento dall’84,6% all’85,7%).
Si riducono, anche se leggermente, anche le differenze nel mondo del lavoro: sempre dal 2012 al 2013 gli operai che usano internet sono aumentati dal 48% al 51,5%, contro l’aumento dal 55,3% al 60,4% dei lavoratori in proprio, all’83% di liberi professionisti e impiegati. Restano marcate, infine, le differenze all’interno del Paese: mentre si riduce il divario fra Nord e Centro, resta sostanzialmente invariato quelle tra Nord (60,7%) e Mezzogiorno (47,1%). Persistono, inoltre, differenze nell’uso di Internet tra grandi e piccoli comuni, anche a causa di una copertura di rete che non raggiunge tutti i piccoli centri.
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