«Sono venuto qui per parlare di italiani nel mondo, perchè sono un candidato per la Circoscrizione Estero». Battagliero e in certi passaggi anche polemico con il servizio pubblico, Gian Luigi Ferretti coordinatore europeo del Maie, ha lasciato il segno durante i pochi minuti in cui è apparso ieri mattina su Rai Uno, durante la Tribuna Politica dedicata al voto dei nostri connazionali all’estero. Con lui erano presenti altri candidati nella Circoscrizione Europa: Luigi Billè, candidato al Senato, in quota Maie, nella lista Monti per l’Italia, Raffaele Fantetti candidato al Senato per il Pdl, Nadia Sotiriou candidata al Senato per il Movimento Cinque Stelle, Pasquale Vittorio candidato alla Camera per Rivoluzione Civile Ingroia.
Ferretti prima di tutto ha aperto il "suo spazio" a disposizione lanciando un chiaro messaggio alla Rai, nel momento in cui il primo argomento del dibattito, suggerito dal Senatore Fantetti, è stato quello dell’Imu. Il Coordinatore Europeo del Movimento Associativo Italiani all’Estero non ci sta. «Possibile che con tante problematiche scottanti di cui discutere ci mettiamo a parlare di Imu con il poco tempo a disposizione che abbiamo? Le reti consolari sono in disarmo, non funzionano. I fondi andrebbero quadruplicati. Tanti nostri connazionali sono letteralmente abbandonati dalle nostre istituzioni e come prima questione ci mettiamo a discutere di tasse per la prima casa? Se sarò eletto sarò di certo in grado di confrontarmi su qualunque argomento inerente il nostro Paese, ma prima di tutto sono un candidato nella Circoscrizione Europa e come tale, visto che tra l’altro rappresento l’unico partito per gli italiani nel mondo, il Maie, non posso mettere in secondo piano certe questioni così delicate».
Ferretti non ha risparmiato critiche pesanti alla Rai: «Questa è una trasmissione ingessata, organizzata male. A partire dagli orari in cui va in onda. Alle dieci del mattino e in replica alle 3 di notte: ma ci rendiamo conto di quanta scarsa considerazione abbia oggi la tv di stato per i nostri italiani all’estero?». Ferretti, poi, interpellato finalmente sul problema delle reti consolari, ha tirato fuori numeri chiari: "4 milioni e 200mila italiani vivono lontano dalla nostra patria. Sono anni che vado in giro per le strade dell’Europa e dell’America Latina, e ci sono non solo anziani ma anche giovani che lamentano la totale assenza e mancanza di supporto dei consolati. I telefoni che non rispondono, i servizi che non funzionano. Bisogna investire anzichè tagliare le reti consolari. Perchè poi succede quello che è accaduto a Zurigo dove un centinaio di pensionati sono entrati nella sede dell’INCA/CGIL e ne sono usciti derubati di tutto quanto pensavano di avere da parte per una serena vecchia. Sono stati abbandonati da tutti. "Arrangiatevi" gli è stato detto. E da soli, con le proprie forze, stanno cominciando a vincere le cause. Non serve digitalizzare o informatizzare i consolati. Ma lo sapete qual è l’età media dei nostri italiani nel mondo? Hanno bisogno di aiuto, sostegno, di un impegno forte. Di rappresentanti che in Parlamento possano combattere per loro senza lasciarsi condizionare dal meccanismo dei partiti».
Nel poco tempo che gli resta a disposizione Ferretti, che non dimentica di ricordare di essere stato il braccio destro dell’indimenticato Mirko Tremaglia, padre del voto degli italiani nel mondo, ricorda che il Maie si batterà per il ripristino del Ministero degli Italiani nel Mondo. «Gli italiani all’estero non sono italiani di serie B e come tali hanno bisogno di un loro rappresentante al Consiglio dei Ministri».
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