Nel corso di una conferenza stampa, convocata per mercoledì prossimo alle ore 11:30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, l’On. Fabio Porta, deputato uscente per il Partito Democratico e candidato al Senato alle ultime elezioni, spiegherà i motivi che lo hanno portato a formalizzare un ricorso alla Giunta per le elezioni del Senato in relazione ad oltre diecimila voti ottenuti dall’USEI in alcune sezioni elettorali della circoscrizione consolare di Buenos Aires.
“Per la seconda volta in quattro elezioni – ha dichiarato l’esponente del PD – il Partito Democratico perde in Sudamerica il seggio al Senato; come nel 2008 con il senatore di Forza Italia Esteban Caselli, anche quest’anno siamo di fronte ad evidenti anomalie verificatesi sempre a Buenos Aires”.
“La metà dei voti dell’USEI si è concentrata in un’unica città del Sudamerica e in un pugno di sezioni elettorali ci sono oltre la metà di questi voti; parliamo – continua l’On. Porta – di sezioni dove USEI ha ottenuto il 96% dei voti e dove il loro candidato eletto al Senato, per esempio, ha avuto in alcuni casi il 99% dei voti di preferenza; voti espressi spesso con la stessa calligrafia e la stessa penna: tutti elementi che saranno sottoposti all’attento vaglio della massima autorità elettorale del Parlamento”.
“Se vogliamo difendere il diritto-dovere di voto degli italiani all’estero e la rappresentanza in Parlamento degli italiani nel mondo dobbiamo avere il coraggio di denunciare tali episodi, sanzionando eventuali brogli e intervenendo per modificare il risultato e ripristinare la correttezza dell’esito delle elezioni”, sostiene il capolista al Senato della lista del Partito Democratico in Sudamerica.
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“In caso contrario – avverte l’ex Presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera dei Deputati – tali fenomeni si ripeteranno in proporzioni ancora maggiori, con il rischio concreto di seppellire definitivamente il voto all’estero. Non è più prorogabile una seria riflessione sulle eventuali modifica delle modalità di voto nella Circoscrizione Estero, possibilmente – conclude Porta – preceduta da una analisi degli effetti e delle distorsioni del voto di preferenza nelle attuali quattro enormi ripartizioni”.