Le Iene tornano ad occuparsi del voto degli italiani all’estero. Nell’ultima puntata, andata in onda domenica sera, un nuovo servizio di Filippo Roma evidenzia le zone d’ombra che riguardano il voto degli italiani nel mondo. Zone d’ombra che certamente esistono, come dichiarato dall’On. Fabio Porta, Pd, in una intervista esclusiva (leggila qui) rilasciata a ItaliaChiamaItalia.
Roma nel suo servizio fa parlare connazionali da tutto il mondo, che dichiarano di non avere ricevuto la scheda elettorale. Parlano italiani che vivono in Brasile, Argentina, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti… Tutti loro fanno sapere di non aver potuto votare, perché non hanno ricevuto a casa gli strumenti per farlo, ovvero le schede elettorali.
Infatti nel servizio di Filippo Roma si parla di “diritto al voto negato per gli italiani nel mondo”, visto che sono davvero “troppi gli italiani all’estero che non hanno ricevuto la loro scheda elettorale” ma anche “troppe le irregolarità degli scrutatori nei seggi”.
La Farnesina però non ci sta e ancora una volta, con riferimento all’ultimo servizio delle Iene sul voto estero, parla di “fake news”. In una nota, il ministero sottolinea che dalle prime verifiche “emerge che circa la metà dei connazionali intervistati non avevano diritto a ricevere il plico elettorale: si tratta infatti di cittadini con posizione anagrafica all’estero non perfezionata. In questi casi, il materiale elettorale non è stato dunque spedito, come imposto dalla normativa vigente”.
Non solo: “A un elettore in Svezia era stato regolarmente spedito il plico, e su sua richiesta gli era stato successivamente rilasciato anche un duplicato per esercitare il diritto di voto”.
La Farnesina ribadisce dunque “la natura di fake news del servizio, sottoposta all’attenzione delle autorità competenti”. E quanto al connazionale intervistato a Fortaleza in Brasile, il ministero degli Esteri “si riserva di valutare eventuali azioni legali a tutela della sua immagine, tenuto conto della natura delle affermazioni”.
Il tema è delicato assai, qui c’è in gioco la democrazia. Intanto, più passano i giorni, più il voto degli italiani nel mondo si rivela per quello che è: “un imbroglio in scala industriale”, per usare le parole di Fabio Porta. E se lo dice lui, possiamo crederci.