Mercoledì scorso alla trasmissione televisiva La Gabbia Open di Gianluigi Paragone si parlava ovviamente del referendum. In apertura del programma Paragone ha lanciato un sondaggio: è giusto o no che gli italiani all’estero votino? Secondo lui non è giusto che chi non paga le tasse in Italia debba partecipare al cambio della Costituzione. In effetti Paragone non lo ha detto esplicitamente, ma lo ha fatto capire: fosse per lui toglierebbe il voto degli Italiani all’estero.
Durante il lancio del sondaggio era in collegamento Alessandro Di Battista. Il conduttore gli ha chiesto secondo lui se era giusto o no far votare gli italiani all’estero, ovviamente il portavoce del M5S componente della commissione Esteri ha dichiarato che bisogna fare di più per garantire il voto estero.
Io sono indignato verso questo tipo di giornalismo. Del resto anche a Di Martedì qualche settimana fa Floris poneva la stessa domanda. Trovo inaccettabile che un giornalista prima di lanciare un sondaggio o una semplice domanda non vada a verificare come è la situazione di chi vive all’estero. Assurdo affermare che noi non paghiamo le tasse.
Caro Paragone, noi le tasse le paghiamo e come e anche profumatamente, vedi l’IMU e tutte le tasse comunali che ci sono, senza contare tutto quello che facciamo ogni giorno per il made in Italy. Cosa credi, che il piatto di pasta che molti ristoratori italiani cucinano viene dal Burundi? Se il made in Italy è conosciuto nel mondo è solo grazie all’impegno che tanti imprenditori italiani all’estero ci mettono ogni giorno. Un giornalista serio, come ti ritenevo, non avrebbe mai osato fare una domanda del genere.
Mi aspettavo che nel dibattito si parlasse del voto degli italiani all’estero, ma di come migliorarlo e non di come distruggerlo. Noi italiani nel mondo non siamo cittadini di serie B. Viviamo e lavoriamo oltre confine non perché siamo in gita turistica, ma la Storia, che purtroppo si sta ripetendo, ci ha portato a fare delle scelte di vita lasciando familiari e amici. Negli anni abbiamo contribuito anche noi a far crescere l’Italia, con le nostre rimesse, soprattutto con la nostra giornaliera pubblicità dei prodotti italiani. Quelli sono soldi, non mancette.
Penso che Gianluigi Paragone si dovrebbe vergognare. Dovrebbe chiedere scusa. Se vogliamo discutere nel merito del voto estero ci sto, ma pensare che gli italiani nel mondo non debbano partecipare alla vita politica dello Stivale… beh, questo proprio no. Politici e giornalisti non sono stati capaci di portare al centro della discussione la questione emigrazione, se lo fanno ora è solo per interessi di parte e per alzare l’indice d’ascolto. Non è questo il vero giornalismo, caro Paragone. Spero che nella prossima puntata rettificherai e chiederai scusa.
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