Quando si parla della cultura di un paese, si tengono in considerazione tutta una serie di aspetti che hanno a che vedere con la sfera sociale, politica ed economica, ma anche artistica e scientifica fino ad includere quella spirituale.
In tutto il mondo, la cultura italiana è riconosciuta come una di quelle più emblematiche per la storia dell’umanità. Ma noi italiani abbiamo coscienza di questo privilegio?
Il MAIE considera gli italiani all’estero come gli ambasciatori della cultura italiana nel mondo, coloro che ogni giorno esportano la cultura italiana in tutta la sua bellezza e in tutte le sue forme: lingua, arte, imprenditoria, il Made in Italy nella sua totalità.
Sicuramente l’elemento più evidente della cultura si esprime con la lingua, il nostro amato italiano. Tra le venti lingue più studiate, rischia invece di essere abbandonata da quelli emigrati di quarta o quinta generazione, discendenti di italiani, che smettono di parlarla anche solo tra le mura domestiche. Si tratta di un fenomeno molto comune all’interno delle comunità di immigrati.
Tutto sta nel non far percepire più la lingua italiana come una differenza penalizzante, ma come un aspetto arricchente per le nostre comunità. È vero che si tratta di un fenomeno comune, ma è anche vero che si può invertire con delle politiche attente. I centri di cultura italiana nel mondo fanno un ottimo lavoro, ma non sono sufficienti a penetrare a fondo nel tessuto comunitario.
Per iniziare, serve un maggiore coordinamento tra le comunità e il governo centrale. A questo scopo, il MAIE vuole istituire la figura del Promotore Culturale, che interagisce con le associazioni e le organizzazioni di volontariato della comunità. Tali istituzioni sono spesso le uniche eredi delle tradizioni locali italiane che ogni comunità ha portato con sé oltre oceano e meritano di essere supportate da un concreto aiuto della politica, perché danno modo di far conoscere il folklore italiano fuori dai confini nazionali.
La cultura italiana, per molti italiani all’estero, è la cultura dei genitori o dei nonni, una cultura che non si sente più come la propria. In realtà, proprio per questa visione, la cultura e la lingua italiane sono da considerare, per noi italiani all’estero, come l’eredità dei nostri antenati: mantenere viva la cultura significa mantenere viva l’identità della comunità.
La diffusione della lingua italiana è il modo più efficace per rafforzare il radicamento dei cittadini italiani all’estero con la madrepatria. In quest’ottica, la promozione culturale deve essere completa e riguardare tutta la popolazione, non solo i giovani in età scolare. Infatti, puntare anche sugli adulti farà in modo che questi vengano spinti a rafforzare i legami con l’Italia anche da un punto di vista lavorativo e professionale.
Così, aumentare gli investimenti destinati alla promozione della cultura italiana, si tradurrà in benefici concreti per l’Italia e per tutti i cittadini italiani del Nord e Centro America.
*candidato senatore con il MAIE nel Nord e Centro America