“Un nuovo servizio de ‘Le Iene’ ha messo in luce la compravendita di schede elettorali all’estero, l’ennesimo caso di brogli che rischia di compromettere seriamente il diritto di rappresentanza democratica degli italiani residenti all’estero”. Lo dichiara in una nota l’On. Massimo Ungaro, deputato di Azione-Italia Viva che non è stato rieletto in occasione delle Politiche 2022.
Ungaro si augura “che la magistratura intervenga al più presto perseguendo chi ha ordinato, chi ha eseguito e chi ha preso parte alla compravendita di plichi elettorali.
Come ho denunciato più volte in questi anni, e di nuovo dopo il caso Cario, occorre intervenire con urgenza per mettere in sicurezza il voto degli italiani all’estero. I cittadini francesi all’estero pochi mesi fa hanno eletto i loro parlamentari con il voto elettronico, per quale motivo non è possibile farlo anche in Italia?
Se si giudica che il voto elettronico non garantisce ancora un livello di sicurezza soddisfacente, ci sono una serie di accorgimenti che possono comunque migliorare la trasparenza del voto postale come illustrato nella proposta di legge AC3463 a mia prima firma, a cominciare da un vero e proprio tracciamento dei plichi.
La legge 459/2001 che regola il voto all’estero è vecchia e va riformata, oltre alla modalità di voto andrebbe introdotto l’obbligo dell’alternanza di genere (alle scorse elezioni politiche abbiamo assistito alla presentazione di liste di candidati di soli uomini, come quella del centro-destra in Europa) e andrebbero riordinate le ripartizioni come è avvenuto in Italia a seguito del taglio del numero di parlamentari”.
“Spero davvero – conclude Ungaro – che governo e Parlamento riescano nella prossima legislatura a intervenire su questo fronte, ne va della qualità della nostra democrazia e della tutela del diritto di voto degli italiani all’estero, un diritto conquistato con enorme fatica dalle nostre comunità nel mondo”.