In occasione delle elezioni politiche del 25 settembre voteranno anche gli italiani nel mondo. Proprio in questi giorni, la stampa nazionale è tornata a parlare di brogli all’estero; anche alcuni politici, di destra e sinistra, hanno ribadito ancora una volta la fragilità del meccanismo di voto oltre confine, denunciando – in qualche caso – possibili brogli prima ancora che arrivi il momento di votare.
Forse anche per gettare acqua sul fuoco, il Segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi, in un’intervista a RaiNews24, proprio in riferimento al voto degli italiani all’estero in vista delle prossime elezioni, ha dichiarato: “Siamo mobilitati. Dobbiamo far votare circa 5 milioni di persone, in circa 200 Paesi. Il voto, come sappiamo, avverrà per corrispondenza. E’ una sfida molto grande perché negli ultimi 10 anni il numero dei votanti è quasi raddoppiato”.
Sequi elenca le misure che verranno messe in atto per consentire un voto all’estero sicuro e trasparente: “Avremo delle innovazioni tecnologiche. Per esempio, la possibilità di tracciare i plichi attraverso QR code”. Inoltre “avremo la possibilità di rendere le buste con il materiale elettorale non falsificabili”. E ancora: “Avremo la possibilità di fare delle ispezioni a sorpresa. Tutto questo è accompagnato da una campagna di informazione a tappeto”.
Per Sequi queste elezioni rappresentano “una sfida nella quale la nostra rete è assolutamente mobilitata e desiderosa di garantire la correttezza, la semplicità e la credibilità del voto”, ha assicurato in conclusione.