Volendo semplificare, l’operazione Elezioni Politiche degli italiani all’estero 2022, qui a Bavaro, Repubblica Dominicana, la si potrebbe definire un mezzo casino. O meglio, un’operazione sorridente e disinvolta tipica del Caribe.
ECCO I FATTI – A pochi giorni dalla scadenza improrogabile dell’invio dei plichi in Italia (22 settembre), le schede non sono ancora arrivate agli elettori. Dove sono?
L’ambasciata ha consegnato tutto a UPS (il corriere migliore del Paese) da oltre dieci giorni. E già da due mesi ha provveduto al riscontro di tutti i residenti: nome, indirizzo, codice postale, telefono, cellulare d’emergenza.
Basta dare un’occhiata elettronica alla propria scheda consolare per rendersi conto che non ci sono errori. Tutto a posto, tutto chiaro, tutto sotto controllo. Tutto?
MA SIAMO AI CARAIBI – Hem, non abbiamo fatto i conti con il Caribe: sereno e dormiente. Quello che non si fa oggi si può sempre fare domani, si dios quiere.
UPS ha in mano tutto da un bel po’ di giorni, ma consegna coi suoi tempi, con calma. Molta calma.
Qualche elettore, un po’ più nervoso e meno acquiescente, su indicazione del Consolato ha chiamato la centrale computerizzata UPS di Santo Domingo per chiarimenti. Risposta: “Lei dove si trova? A Punta Cana? La stavamo cercando in Capitale. Ci lasci il suo telefono, così quando NEI PROSSIMI GIORNI le mandiamo il plico la contattiamo”.
A qualcun altro è andata anche peggio: “C’è stato un piccolo disguido. Il suo plico? Controlleremo e le faremo sapere“.
ITALIANI APLATANATI – E questa è la notizia buona. Quella meno buona è che comunque gli italiani sono ormai aplatanati, termine intraducibile che indica chi si è ormai placidamente abituato allo stile di vita locale, al modo di pensare, di sentire e di reagire.
Insomma, da una parte il sistema dei Caraibi nel rimandare a domani quello che si può fare oggi, dall’altra i nostri, belli assuefatti e assorbiti nel clima, che aspettano tranquilli che spiova.