Si è tenuta martedì 27 settembre, alla Camera dei Deputati, una conferenza stampa organizzata da MAIE, Pd e Lega, per informare circa i brogli avvenuti nel voto all’estero, in particolare in Sudamerica. Moderatore, Eugenio Marino, dirigente dem, che a conclusione dell’evento su Facebook ha spiegato: “Al centro della conferenza non vi è stata una ‘caccia alle streghe’, ma una richiesta a gran voce al prossimo Governo, alla prossima maggioranza e alla prossima opposizione, di intervenire con correttivi o riforme per salvaguardare e difendere il voto degli italiani all’estero e la sua regolarità”.
Erano presenti alla conferenza stampa e in rappresentanza dei diversi partiti e schieramenti gli organizzatori: l’onorevole Fabio Porta per il Partito Democratico e il centrosinistra, il presidente del MAIE Ricardo Merlo e il neo senatore Mario Borghese, il candidato al Parlamento e rappresentante del centrodestra e della Lega-Salvini, Marcelo Bomrad.
“Nell’introduzione ai lavori – spiega Marino – ho avuto modo di ribadire come già nel “Libro bianco del voto all’estero” del 2003 – anno in cui, per la prima volta, in occasione del referendum, si adottò il voto per corrispondenza – come Ulivo presentammo una serie di anomalie e difetti per i quali era utile prevedere aggiustamenti e riforme del sistema di voto. Alcuni dei quali sono stati già introdotti e hanno mostrato la loro efficacia, come la distribuzione dei seggi in diverse corti d’appello che semplifica e rende più ordinata almeno la fase di scrutinio”.
“Tutti insieme abbiamo insistito sulla necessità di intervenire anche nel merito del sistema di voto per ridurre al minimo la possibilità di brogli. Brogli che il Parlamento ha già individuato e sanzionato in passato e in diverse legislature, in Sudamerica come in Europa, e fatti da liste diverse. Quindi l’esigenza, oggi, non è tanto cercare i colpevoli di uno o l’altro eventuale broglio del momento, quanto di mettere fine ad attacchi che mettono a rischio l’esistenza stessa del voto all’estero e la credibilità delle istituzioni italiane”, conclude il dirigente dem.