Con questo suo primo articolo per ItaliaChiamaItalia, Luciano Lucarelli comincia una collaborazione con il nostro quotidiano online. Giornalista, politologo, sociologo, con una vasta esperienza da italiano nel mondo (ha lavorato per anni a Dubai, prima di trasferirsi a Buenos Aires e poi a New York, dove vive attualmente), Lucarelli si occuperà di commentare a modo suo tutto ciò che riguarda questa strana e breve campagna elettorale.
Il suicidio politico in questa ripartizione è sempre stato un classico del centro-destra. A partire dalle prime elezioni, quelle del 2006, quando tutta la sinistra presentò un’unica lista, L’UNIONE, mentre il centro destra presentò 3 liste alla Camera e ben 5 liste al Senato. Col risultato che la sinistra si accaparrò 1 deputato col 47,52 % dei voti e 1 senatore col 45,47% e il centrodestra, con la maggioranza dei voti, rimase a secco.
Puntualmente, ad ogni elezione successiva, il centro-destra si è presentato diviso o con candidati inadeguati. È anche il caso di queste elezioni.
Il centro-destra unito presenta al Senato un certo Rocco Papapietro, CEO di una società di consulenza con sede a Kuala Lumpur e l’immancabile Joe Cossari, il perdente sicuro in tutte le competizioni elettorali. Alla Camera un tale Grigoletti Michele, famosissimo nell’ambito della sua famiglia e – udite udite – Enrico Nan, uno degli esponenti del disciolto partitello di Fini portato in quota Fratelli d’Italia dal coordinatore per gli italiani nel mondo Roberto Menia che del FLI fu l’ultimo dei moikani.
Il ligure Nan, che ora pare risieda a Dubai, è stato parlamentare per 4 (quattro) legislature e sfido chiunque a trovare la benché minima traccia di un suo interessamento per gli italiani all’estero.
Totalmente ignorata la comunità italiana in Sud Africa, che pure è sempre stata una riserva di voto per il centro-destra, sia per quanto riguarda le elezioni politiche che per quanto riguarda le elezioni di Comites e CGIE. Col risultato che gli italiani in Sud Africa voteranno compatti per l’unico italo-sudafricano in lista, Antonio Amatulli, candidato al Senato del PD. E non è sbagliato pensare che anche il voto alla Camera sarà attratto per conseguenza. Bel capolavoro del centro-destra, no?