Si torna a discutere di legge elettorale a Roma e uno degli emendamenti presentati, targato M5S, si occupa del voto degli italiani nel mondo e propone di eliminare quello per corrispondenza per sostituirlo con il voto nei seggi istituiti presso Ambasciate e Consolati.
Non è la prima volta che qualcuno in Parlamento propone il voto presso le nostre rappresentanze diplomatiche. Tuttavia, in certi Paesi del mondo le distanze sono davvero enormi e c’è chi sarebbe costretto a prendere un aereo per poter votare (penso al Sud America, per esempio, ma non solo).
Laura Garavini, Pd, non ha dubbi: “L’abolizione dell’attuale voto per corrispondenza significherebbe una partecipazione irrisoria dei nostri connazionali all’estero”. Probabile. Dall’altra parte c’è anche chi è convinto che sia meglio avere pochi elettori ma buoni, veri, reali.
Nella prossima legislatura gli eletti all’estero potrebbero essere fondamentali e determinanti per la maggioranza di governo. Potrebbero dunque, si intelligenti e capaci, ottener moltissimo per noi italiani nel mondo. Sempre che li lascino lavorare, sempre che – insieme al voto per corrispondenza – non aboliscano anche loro.
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