Il Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE) si definisce come l’unico movimento politico nato da italiani all’estero e che a loro dedica l’intero programma politico. Come spiega Angelo Viro, il candidato MAIE alla Camera per la ripartizione America Settentrionale e Centrale.
“Siamo l’unica forza politica a non dipendere dai partiti romani. Il MAIE – sottolinea Viro – nasce dall’iniziativa degli italiani all’estero e per loro si batte costantemente”.
“Gli altri fanno promesse che non possono mantenere perché sono soggetti alla direzione del partito centrale, che ha obiettivi diversi che si concentrano sui problemi che interessano la nazione all’interno dei suoi confini. Noi, invece, che siamo un movimento indipendente, concentriamo tutti i nostri sforzi solo e soltanto per il bene degli italiani all’estero”.
La scelta di campo del MAIE è netta, né con le destre né tantomeno con la sinistra: un movimento politico, ma anche sociale e culturale, equidistante dagli schieramenti tradizionali, che vuole occuparsi soltanto delle problematiche degli italiani all’estero.
“Questo ovviamente non significa che non voteremo a favore o contro le leggi che riguardano la politica nazionale, è un nostro dovere. Però, dovendo scegliere se appoggiare o no un governo, terremo in considerazione lo spazio che questo dedica alle problematiche degli italiani all’estero. Se nel progetto di governo non ci saranno punti che trattano delle problematiche degli italiani all’estero, non sarà un governo che riceverà il nostro appoggio”, commenta Viro.
Già Vicepresidente del MAIE mondiale, Angelo Viro si lancia nell’avventura politica come candidato alla Camera convinto che sia arrivato il momento di far sentire la voce degli italiani all’estero.
“Gli eletti nella circoscrizione estero che fino ad ora hanno rappresentato gli italiani nel mondo non sono stati in grado di fornire loro le risposte e il supporto che meritavano”.
“Per anni noi italiani all’estero siamo stati completamente dimenticati, cittadini di serie B per chi di volta in volta si è avvicendato a sedersi alla sua poltrona. Si è trattato sempre di politici di mestiere, per i quali le problematiche degli italiani all’estero erano trascurabili. Noi sappiamo quali sono le necessità dei nostri connazionali perché li abbiamo ascoltati e aiutati a difendere i loro diritti, come nel caso dell’ambasciata italiana in Repubblica Dominicana”, dichiara Angelo Viro.
La sostanziale differenza messa in evidenza dagli esponenti del MAIE è che questo movimento ha fondato la sua presenza politica su dei principi che mettono al centro gli italiani all’estero.
“Il MAIE arriva alla politica partendo da un’esperienza di associazionismo, questo marca una grossa differenza: noi militanti intendiamo la politica al servizio dei cittadini, così come dovrebbe essere sempre. La matrice associazionistica che ci caratterizza sin dalla nostra fondazione ci porta a vedere gli italiani all’estero come una comunità unica e al tempo stesso piena di sfumature. È unica perché tutti facciamo parte di un’unica nazione italiana globale, ma le singole comunità hanno problemi diversi a seconda del luogo in cui si trovano. Questo implica che le misure che si prendono in considerazione, fanno leva su entrambi gli aspetti”, conclude Viro.