Voto all’estero: è il tema di queste ore. Dopo la proposta presentata dal Sen. Lucio Malan, e accolta come testo base dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, il dibattito è aperto. Dibattito che ruota in particolare intorno a due punti principali: l’inversione dell’opzione (registro degli elettori) e l’obbligo di inserire la fotocopia di un proprio documento d’identità nel plico elettorale, insieme alle schede votate.
C’è chi è contro queste misure: o meglio, c’è chi vorrebbe fossero adottate a partire dalla prossima legislatura, e chi invece spinge perché già nella primavera del 2013 si possa andare a votare con un nuovo (in parte) meccanismo.
Sono stati già presentati alcuni emendamenti al testo base di Malan. Come finirà? Verranno accettati? Gli italiani nel mondo andranno a votare con quella legge “scandalo”, con cui hanno votato nel 2006 e nel 2008 e che tanti imbrogli e irregolarità ha provocato, oppure con un sistema più “pulito”, si spera, più sicuro e ordinato?
ItaliaChiamaItalia per sciogliere questi e altri dubbi ha contattato telefonicamente proprio il relatore del provvedimento, il senatore Lucio Malan: “Posso farmi un’opinione su quello che verrà effettivamente presentato e sulle singole proposte. Già in commissione abbiamo notato che occorre verificare se questa inversione dell’opzione è praticabile, con i tempi e l’informazione giusta”, dichiara il pidiellino a Italiachiamaitalia.it, e aggiunge: “Questa legge è necessaria. Per mesi abbiamo cercato un testo base, ora lo abbiamo trovato: non sappiamo quando verrà approvato. Non so, al momento, se ci saranno i tempi per metterla in pratica opportunamente. Per quanto riguarda l’inserimento della fotocopia di un documento, invece, non è questione di tempi: naturalmente sentiremo le ragioni di chi vuole rinviare alla prossima legislatura questi due punti, ma o è un problema di carattere generale oppure non vedo perché si dovrebbe rinviare qualcosa che credo sia facile applicare per i connazionali all’estero. Nel caso della fotocopia di un documento, basterebbe leggere le istruzioni all’interno della busta – chiusa e anonima. Se c’è scritto di includere la fotocopia del documento non vedo quali siano le difficoltà attuative”.
Malan non vede “ostacoli” nell’approvare questi due punti, per andare a votare con le nuove modalità “in questa legislatura”. Tuttavia, fa una distinzione fra registro degli elettori e fotocopia del documento: “Prima per votare per posta, dal proprio Paese di residenza, il connazionale di fatto non doveva fare nulla. Adesso si tratterebbe di invertire l’opzione, e dunque questo richiederebbe un atto da parte dell’elettore. Dobbiamo fare in modo che certamente si debba fare di tutto per rendere il voto regolare, personale e rispettoso della Costituzione, ma anche evitare di mettere i bastoni fra le ruote ai concittadini che vogliono votare”.
Per quanto riguarda l’aspetto del documento d’identità, “questo mi sembra un fatto molto più semplice, molto immediato. Non vedo ostacoli”.
Malan ci spiega che quella di inserire le modifiche che riguardano il voto all’estero all’interno della legge elettorale italiana “è stata una mia iniziativa: era difficile ottenere l’attiva partecipazione dell’insieme delle forze politiche sulla questione della legge elettorale per gli italiani all’estero, mentre c’era la grossa questione riguardante gli italiani che votano in Italia. Nella praticabilità politica bisogna fare prima la legge generale e poi quella per gli italiani nel mondo. Arrivando così avanti nel tempo e nella riforma generale, esisteva la possibilità di portare a casa la legge elettorale italiana ma non quella relativa agli italiani nel mondo. Ora invece si trovano sulla stessa barca, una barca che abbiamo il forte impegno di fare arrivare in porto”.
Secondo il senatore del PdL “ha ragione chi ha detto che si possono introdurre anche altre misure e io sono pronto ad ascoltare. La stampa delle schede elettorali in Italia? Su questo attendiamo un parere ministeriale, perché comporterebbe un onere in più, non solo per le casse dello Stato, ma anche a livello di organizzazione. Credo comunque che sia un aspetto molto positivo”.
In conclusione, la proposta Malan passerà così come è stata presentata? “Verranno presentati degli emendamenti: come tutti gli emendamenti, verranno studiati nelle loro ragioni, nelle problematiche che suscitano e in base alle ragioni con cui verranno esposti cercheremo di decidere”.
Twitter @rickyfilosa
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