Sono la bestia nera dei viaggiatori, quella che fa irritare e non consente una programmazione razionale delle nostre attivita’, i ritardi, che in questo periodo affliggono i turisti in partenza per le vacanze. Abbiamo orologi che spaccano il secondo che non servono se tutto quello che ci circonda si muove al ritmo delle ore. Gli "indennizzi" sono, ovviamente, in relazione alla durata del ritardo. Vediamo i vari casi.
Il passeggero ha diritto a pasti e bevande e ad effettuare gratuitamente due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica, se il volo sarà ritardato, rispetto all’orario di partenza previsto:
* di due o più ore per tutte le tratte aeree pari o inferiori a 1500 km;
* di tre o più ore per tutte le tratte aeree intracomunitarie superiori a 1500 km e per tutte le altre tratte aeree comprese tra 1500 e 3500 km;
* di quattro o più ore per tutte le altre tratte aeree.
Per i ritardi pari o superiore alle tre ore e’ previsto un indennizzo di:
* 250 euro per voli inferiori a 1500 km;
* 400 euro per voli compresi fra 1500 e 3500 km;
* 600 euro per voli superiori a 3500 km.
Qualora l’orario di partenza è rinviato di un giorno il passeggero ha diritto anche al pernottamento in albergo. Inoltre, nel caso in cui il ritardo e’ di almeno 5 ore il viaggiatore ha diritto al rimborso del biglietto. Quest’ultimo caso e’ quello che rende particolarmente nervosi perche’ dopo aver aspettato 5 ore avere solo il rimborso del biglietto, senza indennizzo economico, ci pare vessatorio. Comunque resta la facolta’ del passeggero di rivolgersi all’Autorita’ giudiziaria nel caso in cui subisse un danno (per esempio un affare non concluso) dovuto al ritardo del volo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc*
*Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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