Uno pensa, essendosi trasferito ai Caraibi, di avere lasciato l’Italia con tutti i suoi problemi. E invece no. I problemi giungono persino nella Repubblica Dominicana. Flavio D’Alessandro, connazionale residente a Santo Domingo, ha ricevuto nelle scorse ore una notizia che lo ha molto infastidito, per usare un eufemismo: ha infatti ricevuto una cartella Equitalia che gli chiede 160 euro per il bollo auto del veicolo Y10 che aveva dieci anni fa. Lo stesso Flavio commenta su Facebook: “Il bello è che ci hanno speso pure i soldi per la spedizione!”. E poi assicura, “io non pago”.
I commenti degli amici su Facebook si sprecano: “E certo, l’ambasciata non ce l’abbiamo ma le multe le paghi lo stesso…”, “dije se te la paga il dipendente poi je li ridai! Ahahhaha”, “tanto va in prescrizione… sono passati più di 5 anni. Stanno a pezzi!”. Ma un altro amico avverte: “tu non sai se hanno notificato ai familiari, ed in questo caso la prescrizione si interrompe…”.
Al di là dei tecnicismi legali e giuridici, ha senso inviare una cartella di 160 euro a un connazionale residente oltre confine, dall’altra parte del mondo, per una questione di molti anni fa? Quanto è costata la spedizione della cartella Equitalia a Santo Domingo? Non parliamo (soltanto) delle spese postali, ma del costo burocratico dell’intera cartella. Davvero roba da matti… Se questa è l’Italia di Renzi siamo alla frutta.
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