Vittorio Sgarbi a Radio Cusano Campus ha fatto un parallelo tra le elezioni in Sicilia e le prossime votazioni nazionali: “Le prossime politiche si misurano esattamente sul risultato della Sicilia. Con l’unica differenza che in Sicilia io ho presentato la lista Rinascimento, che è molto attrattiva, ma quando ho visto che avevano fatto tra il 5 e il 7 percento ho fatto quella che si chiama tecnicamente desistenza. In Sicilia si sono presentate cinque liste con Musumeci e la mia c’era pur non apparendo. Questa volta, invece, nei collegi uninominali, col proporzionale, le lista ci sarà con i propri candidati. Rinascimento sarà una forza riconoscibile e votabile. Il dato delle politiche sarà simile a quanto accaduto in Sicilia. Il centrodestra prenderà non meno del 42% mentre centrosinistra e Movimento Cinque Stelle prenderanno circa il 27% ciascuno”.
Sgarbi potrebbe essere Premier: “Il candidato Premier non c’è. E’ stato fatto il patto dell’arancino a Catania. La coalizione è unita ma non si indica il candidato Premier. La destra ne indica quattro o cinque. Ogni lista ha il suo candidato Premier. Io sarò il candidato Premier della lista Rinascimento, Berlusconi forse lo sarà di Forza Italia, Salvini della Lega. Ma Mattarella sceglierà il Premier dopo, non prima. Una volta che si faranno le alleanze, magari mettendo insieme centrodestra e Pd per avere una maggioranza contro i grillini, si cercherà un Premier di mediazione. Quello lo indicherà Mattarella. Potrebbe essere Gentiloni ma potrei essere anche io. Serve un Premier che non venga dai partiti principali, occorre trovare un terzo fuori dai partiti principali. Il Premier potrei farlo io, ma anche Gentiloni o Tajani”.
Sull’Italia che non va ai Mondiali: “Non me ne frega niente. Anzi sono anche un po’ contento, così evitiamo quella rottura di coglioni delle partite”.
Sul ritiro di Di Battista: “Non si ricandida? Non me ne frega un cazzo. Di Battista ha la stessa faccia di mio figlio, ha la faccia di chi ti prende per il culo. Ti guarda spavaldo e poi si fa i cazzi suoi. Così si toglie dalla mischia per la prossima sconfitta. Perde Di Maio e lui non c’entra. Quando Di Maio sarà sconfitto potrà in qualunque momento dire che tocca a lui. E’ stato furbissimo”.
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