Vittorio Feltri su Libero di oggi pubblica un articolo che fotografa un Silvio Berlusconi ormai al tramonto. “Ecco perché penso che Berlusconi sia finito”, è il titolo dell’editoriale del giornalista. “Godeva di una maggioranza schiacciante in Parlamento e avrebbe avuto facoltà di fare ciò che voleva: riformare questa e quella legge senza essere contrastato da alcuno. Ma, invece di cercare accordi con i propri soci di coalizione, ruppe con costoro ogni rapporto persuaso di avere comunque in mano il pallino. Ciò che accadde lo sanno tutti. In poco tempo egli si trovò in minoranza e costretto a raccattare consensi qua e là, promettendo a chi lo supportava (per convenienza) mari e monti”.
E’ vero, scrive Feltri, “lo hanno voluto far fuori, ma Berlusconi ci ha messo del suo”: Ruby, le donnine di Arcore e palazzo Grazioli, i comportamenti al limite del ridicolo con altri capi di Stato. Oggi? “Non dico che sia diventato una macchietta, ma qualcosa di simile”.
Il Berlusconi di oggi secondo Feltri è “schiavo del cerchio magico, una specie di gineceo, non ne ha più azzeccata una, accumulando una serie di errori che non avrebbe commesso neppure il suo maggiordomo”. Guardate il caso Roma: prima tutto su Bertolaso, poi mollato in un minuto per Marchini. Che figura! “Silvio a Roma perderà le elezioni dopo aver perso la faccia”. Secondo il fondatore di Libero il Cav “non è più in grado di stare sulla cresta dell’onda. Anche per lui è arrivato il momento di farsi da parte”.
Conclusione sul referendum di ottobre, quello sulle riforme costituzionali: “Nessuno si illuda che i cittadini votino consapevolmente. Daranno ragione a Renzi soltanto perché preferiscono lui al nulla”.
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