Taglio vitalizi, per Di Maio è una giornata storica. L’economista Giuliano Cazzola, parlando a Radio Cusano Campus, ha detto: “Anche le leggi razziali del ’38 erano storiche. La storia non ha sempre pagine gloriose, ha anche pagine vergognose. Questa è una pagina vergognosa, non tanto perché si tagliano i vitalizi, ma per il modo con cui questo problema viene affrontato. I percettori di vitalizio vengono presentati come delinquenti, dei profittatori di regime, dei rubapolli, delle persone che devono restituire un maltolto al popolo. E poi il marchingegno che si crea è farisaico, inventato. In sostanza si crea un ricalcolo contributivo che vale solo per i 1300 ex deputati e per nessun altro italiano. Agli ex deputati si applica il contributivo anche retroattivamente, ma per farlo si inventa un montante contributivo che non esiste perché la legge prevedeva che il deputato versasse la sua quota di un terzo dell’ammontare contributivo e poi la Camera versava il vitalizio. Quindi oggi si dice: ‘il tuo montante contributivo è questo’, però è un algoritmo, è una finzione. Poi si inventano dei coefficienti di trasformazione che non esistono, perché quelli previsti vanno da 57 a 70 anni. Qui si inventano per età inferiori o superiori, per i quali vengono moltiplicati i montanti contributivi. Il bello è che se oggi uno ha 80 anni, gli calcolano il coefficiente di quando ne aveva 60 perché il vitalizio ha cominciato a prenderlo a 60 anni, magari anche prima, per cui ad uno che ha 80 anni e magari gli restano 5 anni da vivere, gli calcolano un’aspettativa di vita che magari è di 25 anni. Quindi meglio fare un taglio lineare dell’x per cento, invece di inventarsi un meccanismo falso, fasullo, soltanto virtuale, e poi farlo con odio, con cattiveria, con risentimento, è questo che mi offende”.
I 5 Stelle stanno cercando di riprendersi la scena che finora è stata dominata da Salvini? “Sì, anche se forse l’impatto sull’opinione pubblica dei vitalizi ha un impatto minore sull’opinione pubblica rispetto a quello che fa Salvini. Ma non c’è dubbio che se l’iniziativa politica della nuova maggioranza è da un lato dare la caccia ai negher, dall’altro dare la caccia agli ex deputati… Non mi sembra che la stagione della caccia si sia già aperta in questo Paese o che dando la caccia alla gente si faccia una buona politica”.
Sul taglio delle pensioni d’oro sopra i 4000 euro. “Il sistema vigente chiamato retributivo ha la filosofia di assicurare un reddito equipollente di pensione a quello che uno aveva raggiunto nell’ultimo periodo della vita. Anche in questo caso il calcolo dei contributi è un elemento virtuale. Inventarsi oggi un criterio di giustizia in un sistema contributivo salvifico che è applicato solo in Italia e in Svezia, mi sembra che sia una sorta di forzatura. Anche in questo caso si fa un’operazione rischiosa, anche dal punto di vista del diritto, della sostenibilità giuridica. E facendolo per i cittadini è anche giudicabile e sanzionabile dalla Corte Costituzionale”.
Sul ripristino dei voucher. “I sindacati sono sul piede di guerra? Non credo che ripristinare i voucher per determinati settori sia una cosa da ritenere pericolosa. Oggi ci sono sindacalisti che riconoscono che l’abolizione dei voucher ha favorito il lavoro nero. Io ho una mia idea, che la Cgil soprattutto flirta col M5S, ma continua a fare la guerra alla Lega. Guarda alle cose che fa il M5S con un occhio di favore, ad esempio la misura sui contratti a termine, mentre le cose che interessano alla Lega le contesta. Basti pensare alle dichiarazioni fatte da Camusso sulla questione della quota 100, io mi sono pizzicato per vedere se dormivo o se ero desto, perché in realtà la Cgil aveva storicamente difeso le pensioni d’anzianità invece stavolta la Camusso ha detto che gli interessa più il problema dei giovani che le pensioni d’anzianità. Ci sono motivi politici, si va contro la Lega e si cerca una liaison col M5S. Questo non è banale nel contesto attuale, perché c’è anche una parte del Pd che vorrebbe in prospettiva un’alleanza col M5S”.