La Procura di Milano si è opposta al rinvio di due mesi, chiesto e ottenuto dalla difesa di Daniela Santanchè nel procedimento per truffa aggravata all’Inps, e ha parlato dei rischi della prescrizione che per le prime ipotesi di reato avvenute nel 2020 scatterebbe dopo 7 anni e mezzo e quindi a metà del 2027.
È quanto si apprende sull’udienza tenuta questa mattina a carico della ministra del Turismo e altri imputati davanti alla gup Tiziana Gueli che ha rinviato al 20 maggio.
La pm Maria Gravina (assente in aula il collega Luigi Luzi) si è opposta al rinvio chiesto dal nuovo difensore di Santanchè, avvocato Salvatore Pino, per studiare gli atti del procedimento citando giurisprudenza della Corte di Cassazione sul concetto di “ultrattività del mandato difensivo” in caso di sostituzione di un legale con un altro. Tesi che non è stata accolta dalla giudice.
Pino ha sostituito il civilista Salvatore Sanzo, che ha accompagnato Santanchè negli ultimi 3 anni nei procedimenti penali e soprattutto civili-fallimentari che hanno riguardato le sue società, e presentato un’istanza di rinvio per studiare le carte dato che l’altro difensore, Nicolò Pelanda, era impegnato in un diverso processo.
La ministra del Turismo Daniela Santanché potrebbe essere sentita davanti al gup di Milano Tiziana Gueli nel procedimento che la vede indagata con l’accusa di truffa aggravata all’Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid per alcuni dipendenti della società Visibilia.
Istituto di previdenza che è stato risarcito “con qualcosa in più di 126mila euro” e che uscirà dal procedimento, ossia non sarà più parte civile. Lo spiega il difensore della ministra, l’avvocato Salvatore Pino, al termine dell’udienza.
Si tornerà in aula il prossimo 20 maggio. “La ministra è assolutamente tranquilla e tenace”, afferma il legale. A chi gli chiede se la richiesta di rinvio sia stata una tecnica dilatoria, replica: “Sono qui per difendere la ministra, è diritto dell’imputata scegliere il proprio difensore, vale per la ministra come per qualsiasi cittadino. Non credo che un mese in più cambi qualcosa”.