L’economista Vincenzo Visco, ex ministro delle finanze, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Su Draghi. “La realtà è molto semplice – ha affermato Visco -, c’era un governo che non stava facendo particolarmente male, anzi che aveva un forte sostegno a livello internazionale e a livello di consenso, ma che è stato fatto fuori per debolezza intrinseca sul piano parlamentare e per un colpo di palazzo. Adesso la gente si affida ad un personaggio di tutto rilievo. Poi ci sono i grandi giornali e le grandi reti televisive che esprimono l’entusiasmo dei loro padroni che hanno un contesto un po’ più affidabile rispetto a quello di prima. Era da più di un anno che c’era una critica serrata al governo. C’era una maggioranza spuria, con i 5 Stelle imprevedibili e strani, con Conte che era un parvenu della politica e soprattutto il governo sembrava troppo di sinistra, molto attento alle questioni sociali: cig, blocco licenziamenti, tutta roba che è stata criticata da Confindustria. Draghi sembra più affidabile, il suo curriculum è unico e poi è anche una garanzia nei confronti dei mercati e di Bruxelles, infatti lo spread è sceso moltissimo”.
“Dopodichè tutti questi signori si illudono perché la politica ha altre logiche, lui è bravissimo, ma poi deve andare a scornarsi in Parlamento con quelli che stanno lì, quindi non è che la sua azione sarà particolarmente agevole. Quando metti in un governo tutti quelli che stanno in Parlamento è normale che si tratti di un governo di emergenza che durerà poco. Draghi dovrà limitarsi alle cose su cui c’è prevedibilmente accordo, se forzerà da una parte o dall’altra la maggioranza si spaccherà. Non sarà certo un governo stabile che dà sicurezza e garanzia, a meno che la Lega non stia fuori. Mes? Italia viva ha fatto cadere il governo Conte perché gli stava antipatico, non certo per il Mes. Il Mes è una metafora. Secondo me Draghi non lo proporrà. Il Mes in Europa non lo vuole nessuno ci sarà un motivo. La cosa positiva sarà una tregua nei conflitti quotidiani, non sentiremo più Salvini sbraitare, non ascolteremo certi comiziacci, anche Renzi se ne starà tranquillo per un po’. Con Draghi siamo ottimi amici, però lui è una persona molto schiva quindi ci siamo sentiti poche volte in questi anni. E’ una persona riservata e disinteressata alla politica, è una novità il fatto che lui abbia accettato questo ruolo, ha dovuto accettarlo”.
Sulla patrimoniale. “Di patrimoniale non se ne parlerà perché il nome fa paura, mentre l’imposta sul patrimonio è un’imposta come un’altra non è un esproprio del patrimonio come hanno messo in testa alla gente. Questo sarà uno degli argomenti più divisivi, perché la destra vuole la flat tax, non ha nessuna intenzione di contrastare l’evasione fiscale che è il vero bubbone del nostro sistema tributario. Su questo tema dunque ci possono essere conflitti. Però questa era anche una divisione che c’era all’interno del governo Conte2, perché Italia viva era per l’imposta piatta, i 5 Stelle sono molto confusi anche sull’evasione fiscale. Conte sul cashback ha buttato soldi, non serve quello per combattere l’evasione”.