“Patata bollente”: questo il titolo che il quotidiano Libero spara in prima pagina, insieme alla foto di Virginia Raggi. Un titolo, due parole, che bastano a sollevare una polemica infinita. Sulle agenzie di stampa piovono messaggi di solidarietà nei confronti del sindaco di Roma.
Beppe Grillo: “Massima solidarietà alla nostra Virginia. Questa è l’informazione italiana”.
“La patata bollente, la vita agrodolce della Raggi”, titola oggi il quotidiano diretto da Pietro Senaldi e Vittorio Feltri, ai quali il blog del leader 5Stelle invita i militanti a scrivere, ricordando che “Libero Quotidiano nel 2016 ha perso il 16,3% dei suoi lettori rispetto al 2015. Il 2017 è appena iniziato”.
Solidarietà a Raggi anche da Laura Boldrini, presidente della Camera, “per volgarita’ sessista del quotidiano Libero. Questo e’ giornalismo spazzatura”. Luigi Di Maio, vicepresidente grillino della Camera: “A me questo titolo fa schifo. Ormai si è superato ogni limite. Solidarietà a Virginia Raggi”.
Michela Montevecchi, capogruppo M5S al Senato: “L’attacco sessista riservato oggi a Virginia Raggi dal quotidiano ‘Libero’, di proprieta’ dell’imprenditore delle cliniche private Antonio Angelucci deputato di Forza Italia noto per il suo assenteismo record (99,5%) alla Camera, e’ il punto piu’ basso mai registrato dal giornalismo della carta stampata”. “Mi auguro che la presidente della Camera Boldrini cosi’ attenta alle cosiddette fake news online, ora rivolga lo stesso duro sguardo alle fake news sessiste della carta stampata. Di fronte ad un grave attacco come questo, ci aspettiamo che a Virginia Raggi arrivi la solidarieta’ delle colleghe di ogni schieramento politico oltre che di tutte le giornaliste”.
Solidarietà al sindaco anche dal Pd: “Questa prima pagina fa semplicemente schifo. Solidarieta’ a Virginia Raggi”, scrive su twitter Matteo Orfini, presidente Pd. “Solidarieta’ a Virginia Raggi per il titolo vergognoso di Libero”. Lo scrive su twitter l’eurodeputata Pd Pina Picierno.
“Mi stupisce che faccia così tanto notizia questo titolo – ha affermato Daniela Santanchè -. Noi donne di centrodestra ne abbiamo subite di ogni in questi anni di questi titoli e fotografie, non mi è sembrato che ci sia stato tutto questo scalpore. Il titolo “Patata bollente” non mi scandalizza, non ci vedo riferimenti sessisti. A me è capitato molte volte di dire “Mamma mia, che patata bollente che è successa”. Per me patata bollente vuol dire guaio, qualcosa che ti cade sopra la testa. Se un giornale come L’Unità avesse fatto un titolo così su di me? Non sarebbe successo nulla, io me ne sarei fottuta. In questi anni hanno detto e scritto di tutto su di me, penso “non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Il titolo è azzeccato, è una bella patata bollente per la Raggi”.
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