L’unico con cui ha potuto confidarsi e’ stato il patrigno. A lui ha raccontato le violenze subite da chi avrebbe dovuto aiutarla. Una storia agghiacciante quella di una ragazza di Marsala violentata per quattro anni dalla preside e dal bidello dell’istituto Rubino – un centro regionale per ragazzini ‘difficili’ – al quale il tribunale di minori di Palermo l’aveva indirizzata. Ma alle condizioni di grave degrado morale a cui i giudici avevano cercato di sottrarla proprio mandandola al dopo-scuola specializzato si e’ aggiunto il trauma degli abusi. Durati fino a quando la vittima ha deciso di confidarsi con il compagno della madre che ha raccontato tutto ai servizi sociali.
Un gesto che ha consentito alla ragazzina – ora maggiorenne – di ricominciare a vivere. Lontano da un contesto familiare difficilissimo e dalla scuola diventata teatro delle violenze.
Per la preside dell’istituto, Giuseppa Signorelli, 50 anni, e per il bidello, Vincenzo Galfano, 48, entrambi sposati e con figli, oggi sono scattate le manette. L’accusa e’ di violenza sessuale di gruppo aggravata ai danni di una minorenne.
Se non fossero arrivati gli arresti oggi sarebbero andati, come ogni giorno, a scuola. Un istituto in cui si respirava un clima morboso, dicono gli inquirenti che, pur non avendo ancora scoperto altri casi di abusi, hanno potuto ricostruire, grazie alle testimonianze degli studenti, un contesto molto particolare. Alla preside e al bidello il gip ha concesso i domiciliari ritenendo che, essendo trascorsi tre anni dai fatti denunciati le esigenze cautelari fossero affievolite. Entrambi saranno interrogati domani.
Quando la storia e’ cominciata la vittima aveva soltanto 14 anni, ma un’esperienza di vita gia’ profondamente segnata da una drammatica situazione familiare. Cresciuta senza sapere chi fosse il padre e con gravi problemi di rapporti con la madre, la ragazzina ha preso a frequentare il dopo-scuola. Le molestie avrebbero avuto inizio subito e si sarebbero consumate nella stanza della preside dove la adolescente veniva stuprata. Abusi a cui avrebbe partecipato il bidello, raccontati agli investigatori dalla giovane sentita con l’aiuto di un pool di psicologi. Per gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto di Marsala Dino Petralia, la vittima sarebbe totalmente attendibile.
‘Sono sconvolto – ha commentato il commissario straordinario dell’istituto Rubino, Rosario Asta – Ho appreso la notizia dai giornalisti. Ci costituiremo parte civile’. Anche il sindaco di Marsala, Giulia Adamo, ha preannunciato che il Comune sara’ presente nel giudizio ai due indagati. Il primo cittadino ha convocato i genitori degli alunni ospiti del Rubino ‘al fine di assumere soluzioni idonee per la serenita’ dei bambini e delle famiglie’. Non si esclude l’eventuale trasferimento dei ragazzi in altre strutture. ‘Ho chiesto, agli organi regionali – ha annunciato Adamo – l’allontanamento di tutto il personale che opera all’interno dell’Ipab. E’ evidente, infatti, che la negligenza nei controlli di chi e’ a cio’ preposto favorisca il consumo di reati cosi’ gravi contro minori indifesi e disagiati’.
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