Coniugare i valori del passato a un futuro 100% verde. Fontanafredda, storico produttore di Barolo e dei grandi vini delle Langhe dal 1858 in Serralunga d’Alba, presenta il vino “verde”; un modo di essere e di pensare fatto di scelte sostenibili e consapevoli, dalla vigna alla cantina. Una mission iniziata da tempo e che conta oggi 120 ettari di vigneti certificati e coltivati a Biologico, un concetto che nasce dal mettere la terra al centro, dove la forza della comunità e la fiducia negli altri costituiscono le fondamenta di un cambiamento solido e duraturo per la salvaguardia del nostro pianeta.
“Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio unico al mondo e dobbiamo averne cura” – dichiara Andrea Farinetti – “sentiamo il bisogno di un nuovo Rinascimento, altrimenti sarà impossibile pensare a un domani uguale a oggi. È chiaro che dobbiamo cambiare e rinnovarci. Il nuovo per noi è rimettere la terra al centro: il grande obiettivo che ci porterà alla creazione di una comunità mondiale basata sulla fiducia negli altri. I mezzi di questa comunità per la salvaguardia del pianeta saranno molti; il nostro sarà il vino, il vino verde”.
È il vino, il vino verde, lo strumento con cui Fontanafredda disegna il suo futuro, verde dentro perché sostenibile, ma anche fuori perché guarda a 360°. 8 sono gli elementi del Verde: l’uva, l’acqua, l’energia, il vetro, i tappi, le etichette, i cartoni e la mobilità. Un obiettivo raggiungibile grazie al consolidamento di partnership con aziende all’avanguardia. Al fine di ridurre lo spreco dell’acqua e favorire il suo riutilizzo, nel Villaggio di Fontanafredda viene utilizzato da prima un depuratore, per poi far convergere le acque in un fitodepuratore filtrandole e immetterle nel lago da dove vengono riutilizzate senza sprechi.
Oggi, in un mondo iper connesso, il Rinascimento Verde ha ufficialmente inizio; sul nuovo sito di Fontanafredda disegnato dalla web agency Hello Barrio, si possono scoprire nel dettaglio tutte le nuove frontiere del verde e dei suoi partner.
FONTANAFREDDA, Fondata dal primo Re d’Italia nel 1858, è da sempre una comunità unita intorno al rispetto della terra: attualmente conta 120 ettari di viticoltura biologica, comprensivi di 5 diversi cru di Barolo, che fanno da cornice al primo Villaggio Narrante d’Italia, 170 collaboratori e 285 conferenti uniti intorno ai valori della terra.