Si vendemmia solo di mattina, o addirittura di notte come in Sicilia, per scampare al grande caldo che ha fatto anticipare la raccolta delle uve addirittura di un mese rispetto a 30 anni fa. Il via alla vendemmia 2012 e’ scattato ufficialmente oggi, in Franciacorta. La brutta sorpresa e’ una resa del 20% in meno, rispetto alla previsioni che indicavano un calo della produzione media del 10% su tutto il territorio. La buona notizia riguarda la qualita’, che anche quest’anno dovrebbe essere ‘tra il buono e l’ottimo’ dicono i tecnici delle organizzazioni agricole, pronti al checkup di un settore che vale 8,5 miliardi di euro, da’ lavoro a 1,2 milioni di persone e vanta un prodotto trainante per il successo dell’export made in Italy. La prudenza mai come in questi casi e’ d’obbligo tuttavia la Coldiretti parla di una produzione che si attestera’ su un range di 40-43 milioni di ettolitri (l’anno scorso erano stati 44 milioni, in calo sul 2010). ‘Tutto dipendera’ dalla pioggia – dice il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri, Adriano Orsi – anche se al momento non possiamo che confermare una stima produttiva in calo, dal momento che la siccita’ e l’assenza di piogge hanno gia’ inciso significativamente sulla vendemmia di quest’anno. Se tuttavia ci saranno precipitazioni nei prossimi giorni – prosegue – riusciremo ad avere raccolte di uva piu’ abbondanti, con evidente benefici in quei territori in cui la vendemmia arriva con qualche settimana di ritardo’.
I cali produttivi maggiori si dovrebbero verificare nelle regioni che hanno sofferto di piu’ l’arsura – osserva la Coldiretti – come Puglia (-15/20%) Veneto (-10%), Toscana (-10%) Emilia-Romagna (-5/10%). Problemi anche in Lombardia, con una situazione grave proprio in Franciacorta dove si stima un calo di oltre il 20% della produzione del celebre spumante. Migliore la situazione in altre regioni: in Lazio, Sicilia e Sardegna si potrebbe avere un aumento. In Sicilia addirittura +15%, stima la Cia che aggiunge: ‘tutto dipendera’ dalla quantita’ di piogge fino alla fine di agosto’. Insomma, si scruta il cielo e si spera. ‘Non tutto il caldo viene per nuocere – sostiene Confagricoltura – anzi in molti casi le alte temperature hanno consentito maturazioni naturali, abbattendo o limitando i trattamenti. La primavera climaticamente favorevole ha assicurato uve senza muffe’. Non solo. Le temperature piu’ elevate hanno in questi anni aumentato le gradazioni zuccherine delle uve di 2-4 gradi brix, con acidita’ titolabili inferiori di circa 1-2,5 grammi litro, dice la Coldiretti. Di fatto oggi il Vigneto Italia (650mila ettari di vigne, oltre 250 mila aziende vitivinicole) produce uve piu’ precoci, meno acide e piu’ dolci rispetto al passato.
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