Luiz Inácio Lula da Silva, detto Lula, è il nuovo presidente del Brasile, ma il Brasile è più diviso che mai. Infatti, egli ha preso il 50,9% dei consensi al ballottaggio contro il 49,1% preso dal presidente uscente Jair Bolsonaro. All’inizio dello spoglio, Bolsonaro era in vantaggio. Poi, il vantaggio del presidente uscente si è assottigliato fino ad arrivare al pareggio e al sorpasso.
Il rischio è che un Paese così diviso e polarizzato possa trovarsi in situazioni poco piacevoli dal punto di vista economico e sociale. Questa cosa potrebbe avvenire se il nuovo presidente decidesse di implementare delle politiche particolarmente divisive. Ciò non è da escludere, vista la campagna elettorale molto aspra tra i due contendenti.
Vi è anche un’altra questione. Lula è presidente del Brasile per la terza volta. Dunque, il Partito dei Lavoratori non ha trovato un’alternativa valida a Lula per battere Bolsonaro. Questo deve fare riflettere tutti. Oltretutto, Lula è un personaggio troppo controverso. Tra le condanne giudiziarie per la vicenda di Petrobras, le sue simpatie per la Palestina e per l’Iran e la sua presa di posizione in favore dei terroristi italiani, le controversie ci sono.
Riguardo ai terroristi italiani, ricordiamo il caso di Cesare Battisti, il quale fu protetto da una legge voluta da Lula e fu rimandato qui in Italia per scontare le sue pene da Bolsonaro. Il 49,1% dei brasiliani non ha voluto dare consensi a Lula per questo motivo. Lula dovrà tenere conto di ciò se non vorrà combinare un disastro.