Luigi Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero, si trova da ieri in missione in Venezuela. Una missione, spiega, “rivolta alla collettività italiana, per ribadire che le istituzioni ci sono e che vogliono ascoltare i bisogni dei nostri connazionali in Venezuela”.
Italia e Venezuela sono due paesi da sempre vicini, per storia e cultura. Il dialogo tra Roma e il governo venezuelano, secondo Vignali, esiste, e lo dimostra anche “la partecipazione del viceministro degli Esteri di Caracas alla Conferenze Italia-America Latina e Caraibi del dicembre scorso”. “Ora spetta al prossimo governo italiano decidere la linea da tenere”.
In Venezuela vivono 140mila italiani, ma se si considerano anche i figli o i nipoti degli italiani emigrati si sfiora il milione. Il paese da diversi anni ormai vive una crisi economica, sociale e istituzionale sempre più grave. In tanto vogliono andarsene e così anche i consolati italiani vengono presi d’assalto, anche con richiede di cittadinanza italiana.
“Non prevediamo di aprire nuove sedi consolari, ma aumenteremo il personale, la nuova legge di bilancio 2018 ce lo permette” chiarisce Vignali. E sottolinea che l’azione della Farnesina “si articolerà attorno a tre ambiti principali. Prima di tutto, velocizzare la concessione dei passaporti a chi vuole rientrare. Con l’ambasciata e i consolati (uno a Caracas, l’altro a Maracaibo) abbiamo individuato canali rapidi soprattutto per quegli italiani che non hanno la doppia cittadinanza, e che quindi non hanno altri documenti di viaggio”, “il nostro impegno è massimo”.
Assistenza agli indigenti: “Lo scorso anno il governo ha stanziato un milione e 265mila euro, a cui si aggiunge un milione autorizzato dalla legge di bilancio 2018. Solo negli ultimi mesi del 2017 abbiamo fornito assistenza a oltre 600 famiglie. Voglio incontrare la comunità italiana proprio per ascoltare i bisogni e individuare iniziative future”.
Per quanto riguarda l’emergenza farmaci: “Si fatica a reperirli, e preoccupa la carenza di antibiotici e salvavita. Valuteremo il modo in cui far fronte a questa necessità”.