Luigi Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero alla Farnesina, intervenuto all’incontro alla Camera dei Deputati dal titolo “Giovani italiani all’estero. Rientro, popolamento, solidarietà”, ha detto: “Chi parte non torna. È questo quello che preoccupa di più. Nella mia piccola e personale indagine tra i giovani italiani all’estero ho scoperto che la stragrande maggioranza tornerebbe in Italia, ma solo se trovasse le giuste condizioni”.
“Il tema del rientro è assai complesso – ha proseguito Vignali – noi come rete consolare abbiamo una responsabilità. Bisogna innanzitutto continuare a intercettare i giovani italiani all’estero e comprendere le loro esigenze e difficoltà”.
“La seconda fase è quella di agevolare il loro percorso di integrazione. Gli italiani che partono oggi vogliono imparare la lingua ed essere guidati nel percorso di ricerca di casa e lavoro. Bisogna aiutarli utilizzando i nuovi strumenti. Abbiamo pensato ad una app per favorire la loro integrazione”.
“Terzo punto importante è mantenere con loro un dialogo. A partire dai social network. E poi bisogna fornire servizi consolari digitali. I giovani italiani nel mondo oggi vogliono ottenere servizi per via digitale. È quindi importante offrire servizi adeguati”.
“I giovani italiani all’estero sono moltiplicatori di italianità. Sono una risorsa”. Ecco perché, tra le altre cose, per Vignali “è necessaria una mappatura di talenti. Capire dove sono e chi sono i nostri giovani”, ha concluso.