Fu uno sciopero selvaggio quello attuato dai vigili urbani di Roma la notte di Capodanno con assenze di massa causa malattia, da punire con centomila euro a carico delle organizzazioni sindacali. Lo ha deciso il Garante per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. L’Authority ha, infatti, deliberato una sanzione di 20 mila euro ciascuno a carico di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, CSA e Diccap Sulpl perche’ le assenze di massa per malattia hanno di fatto "eluso la normativa sugli scioperi nei servizi pubblici" con quella che definisce una "forma anomala di protesta" riconducibile proprio ai sindacati. Le assenze di massa si verificarono a Capodanno quando, tra l’altro, oltre 745 vigili presentarono il certificato di malattia e 89 dichiararono di aver donato il sangue.
L’Autorita’ di garanzia, pero’, bacchetta anche il Campidoglio e gli consiglia per il futuro adoperarsi per "la costruzione di un proficuo sistema di relazioni sindacali per evitare il ripetersi di scioperi in violazione della legge". E fa capire che non finisce qui visto che "si riserva di valutare la posizione individuale dei lavoratori o di altri responsabili coinvolti nella vicenda". "Per il momento – ha precisato il presidente dell’Authority Roberto Alesse – abbiamo stralciato queste posizioni dall’indagine, in attesa delle risultanze della procura della Repubblica che ha avviato un’indagine penale".
Inevitabile il coro di dissenso delle organizzazioni sindacali che annunciano ricorsi e definiscono ingiusto, iniquo, politico il provvedimento del Garante. L’unica voce a favore e’ quella del Codacons che plaude alla sanzione perche’ "ha individuato" e "punito" i comportamenti delle organizzazioni sindacali, ma definisce "ridicolo" l’importo di 20 mila euro perche’, a suo dire, "per creare un deterrente davvero efficace, servono multe che abbiano almeno uno zero in piu’". "Non abbiamo mai praticato l’occultismo e per questo impugneremo il dispositivo del provvedimento del Garante, una volta acquisito, presso la magistratura competente" annuncia Francesco Croce della Uil Fpl. Per Fp-Cgil nazionale e Cgil Roma e Lazio la multa e’ "un atto politico" e "rimandiamo da subito al mittente l’accusa e anticipiamo il nostro ricorso contro una decisione ingiusta". Secondo la Cgil e’ "preoccupante e strumentale che questa multa arrivi il giorno dell’avvio del voto per le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) nel pubblico impiego".
Secondo Roberto Cherchia, segretario generale della Cisl Fp di Roma e Lazio, si tratta di "un inaccettabile provvedimento sommario" perche’ "chi ha sbagliato deve pagare ma una punizione che colpisce tutti e’ un atto di tracotanza peggiore del danno. Ricorreremo contro il provvedimento affinche’ gli abusi vengano puniti senza ledere la dignita’ di chi si comporta correttamente". Studi legali gia’ al lavoro anche alla Csa-Ospol: Stefano Lulli ha annunciato "faremo ricorso in quanto contestiamo l’accusa di aver agito in maniera occulta".
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