Abbiamo ottenuto un risultato positivo con l’approvazione di un emendamento alla Camera che consente a chi accede alla voluntary disclosure di utilizzare il credito d’imposta che fino ad oggi veniva precluso. I tempi sono ristretti perché occorre attendere l’approvazione definitiva della cosiddetta “manovrina” da parte del Senato e la voluntary disclosure scade a luglio.
Un risultato positivo raggiunto con il mio lavoro e quello dei miei collaboratori, tra i quali desidero citare Virginio Aringoli, e l’aiuto dei tanti che ci hanno segnalato casi specifici come il Signor Del Zotto.
In ogni caso continuerò a lavorare per ottenere la possibilità di utilizzare il credito d’imposta sempre, indipendentemente dalla voluntary disclosure.
È evidente che bisogna meglio informare e che dobbiamo mettere in campo una seria riforma in questo settore, che non penalizzi i giovani ma che non consenta ai grandi evasori di farla franca.
Le tasse vanno pagate. Non due volte, però. C’è un modo semplice per iniziare a fare le cose giuste, iscriversi all’AIRE! Si pagano le tasse solo nel Paese dove è stato prodotto il reddito!
Se si vive in un Paese con il quale non è in vigore un accordo contro le doppie imposizioni, oppure non ci si iscrive all’AIRE, c’è un secondo modo per fare le cose giuste: dichiarare il reddito in Italia ogni anno, ottenendo ogni anno il credito d’imposta! Non lo sapevi? Bene, ora, dopo l’approvazione della manovrina al Senato, si potrà ottenere il credito d’imposta anche con la voluntary disclosure! Ed ho preso un impegno politico per riformare questo settore garantendo che si possa accedere sempre al credito d’imposta.
*deputato Pd eletto all’estero e residente in Australia
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