“L’Italia non riconosce Guaidò perché siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite”. Lo ho detto il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano (M5s) in un’intervista a Tg2000, commentando il via libera del Parlamento europeo alla risoluzione non legislativa che riconosce Juan Guaidò, presidente dell’Assemblea Nazionale di Caracas, come presidente legittimo ad interim del Venezuela.
“Oggi il più grande interesse che abbiamo – ha aggiunto Di Stefano – è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Stesso errore che è stato fatto in Libia oggi riconosciuto da tutti. Dobbiamo evitare che succeda lo stesso in Venezuela”.
Totalmente diversa l’opinione del Sottosegretario agli Esteri On. Guglielmo Picchi, Lega: “Maduro? Convochi nuove elezioni autorizzando osservatori indipendenti magari mandando l’Osce ed Odihr ad operare fuori teatro. La Lega considera la presidenza Maduro terminata”.
E ancora, replicando in qualche modo al collega Di Stefano: “Certamente troviamo assurde fuori dalla realtà le dichiarazioni di certi esponenti dei Cinque stelle, anche di governo”.
“Non hanno capito la gravita’ della situazione. La Lega – dice Picchi raggiunto dall’Agi – e’ di tutt’altra opinione e soffre le posizioni ideologiche. La linea del governo e’ quella che ha espresso ieri Moavero in Parlamento“.
Due visioni opposte, come si vede, all’interno del governo e della Farnesina. Intanto in Venezuela, dove vivono circa 150mila italiani, ogni giorno la situazione peggiora, mentre l‘Italia resta un passo indietro rispetto agli altri Paesi europei.