Francisco Jose Sucre Giffuni, presidente della Commissione affari esteri dell’Assemblea nazionale venezuelana, intervenendo in conferenza stampa questo pomeriggio a Roma, ha ringraziato l’Italia per il sostegno che sta offrendo “per recuperare la democrazia in Venezuela”. Anche se, ha sottolineato, “una fazione” del Parlamento italiano rema contro.
Esplicito l’attacco al Movimento 5 Stelle, che nonostante gli sforzi non sono riusciti a incontrare. “Non capiamo perche’ non riconoscano apertamente Juan Guaido’ come presidente ad interim: la loro posizione non e’ coerente” perche’ se ritengono illegittime le elezioni vinte da Nicolas Maduro, allora devono appoggiare Guaido’, in quanto lui “ha preso il potere secondo la Costituzione venezuelana“, ha spiegato Francisco Sucre, membro della delegazione dell’opposizione inviata da Guaido’ a Roma per colloqui con il governo italiano.
La delegazione dell’opposizione venezuelana e’ da ieri in Italia per una serie di incontri istituzionali. L’obiettivo e’ ottenere l’appoggio per Juan Guaidò, il presidente dell’Assemblea nazionale che si e’ proclamato capo di Stato ad interim, contestando la validita’ delle presidenziali di maggio che hanno riconfermato Nicolas Maduro alla guida del Paese.
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“Abbiamo provato a incontrare i Cinque Stelle, ma non e’ stato possibile“, ha poi aggiunto Sucre parlando alla Stampa Estera da dove ha invitato i pentastellati a “non dare piu’ importanza all’affinita’ ideologica”, che alla “catastrofica crisi umanitaria” in atto in Venezuela, “dove ci sono anche persone italiane che non ricevono la pensione”.
L’Assemblea nazionale, ha detto Sucre, “è l’unica istituzione legittima, e lottiamo per questi obiettivi: porre fine all’usurpatore Nicolas Maduro e creare un governo di transizione che porti a elezioni libere e trasparenti, anche con l’aiuto di osservatori internazionali”. Per questo “la pressione internazionale e’ fondamentale”, secondo Sucre: “La stabilita’ del Venezuela serve anche all’Europa dato che il nostro Paese con Maduro e’ un santuario per tutte le organizzazioni criminali e i traffici internazionali: oro, droga, movimenti armati”.
Secondo Antonio Ledezma, sindaco di Caracas dal 2008 al 2015, poi arrestato, “nel nostro Paese si e’ perso il 50 per cento del Pil, il salario mensile e’ pari a quattro euro, almeno 60mila bambini sono affetti da malnutrizione cronica e tutti i giorni le persone muoiono di cancro perche’ non ci sono piu’ le cure”.
Ledezma ha ricordato: “Sono stato mille giorni in carcere per le mie opinioni“. In quel periodo Ledezma aveva ottenuto un certo sostegno a livello internazionale da parte di chi contesta gli arresti dei dissidenti politici. L’ex sindaco ha aggiunto: “Si crede che la crisi sia iniziata per l’aumento del prezzo del petrolio. Non è vero. Come non e’ vero che gli Stati Uniti vogliano il nostro petrolio, quando l’attuale governo lo da’ via a Cuba, Cina, o Russia”.