Giovanni Toti se ne va, sbattendo la porta. Forza Italia non è più il suo partito. “Ci sono tutte le condizioni perche’ ognuno vada per conto suo, forse e’ Forza Italia che esce da se stessa” ha detto il governatore della Liguria lasciando la riunione odierna del Tavolo sulle regole.
Al termine di quel Tavolo per il nuovo Statuto di Forza Italia, il presidente Silvio Berlusconi ha deciso la nomina di un Coordinamento di presidenza: a superamento degli incarichi conferiti in data 19 giugno, il Coordinamento sarà costituito dalla senatrice Annamaria Bernini, dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna, dai deputati Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.
Come si vede, Toti è stato escluso. Ecco perché, giustamente, non ci sta a quella che definisce “una farsa”.
Bocciata anche la sua idea di primarie. La proposta approvata a maggioranza dal tavolo delle regole di Forza Italia prevede infatti “una ampia consultazione popolare alla quale potranno partecipare gli eletti, gli elettori, gli attivisti e i simpatizzanti di Forza Italia che siano già iscritti o che decidano di aderire al Movimento fino a sette giorni prima della data dei Congressi”. “La consultazione – si legge in una nota – eleggerà su base regionale i coordinatori e i vicecoordinatori di ogni Regione e i delegati al congresso in proporzione alla popolazione regionale e al numero dei votanti. Il Congresso nazionale eleggerà un Coordinamento di presidenza composto di 5 membri, cui saranno delegati i compiti organizzativi. I coordinatori regionali e i vice coordinatori resteranno in carica tre anni”. La proposta prevede infine che “resteranno in carico al Presidente i poteri di indirizzo politico e la compilazione delle liste per le elezioni”.
Toti guarda al futuro, ormai. E non ci sta neppure Carfagna, la quale annuncia subito in una nota molto dura che intende rinunciare a far parte del Coordinamento: “Apprendo dalla stampa di un superamento delle decisioni assunte dal Presidente Berlusconi il 19 giugno innanzi ai gruppi parlamentari di Forza Italia e dell’insediamento di un coordinamento di presidenza. Coordinamento del quale nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte. E’ una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione”.
Toti dice dunque addio a Forza Italia. “Partiremo presto per un grande giro d’Italia che avra’ una parola d’ordine ‘Cambiamo insieme’ per fare con tutti voi quello che altri, per egoismo, non hanno avuto il coraggio di fare”.
Guarda già avanti: “Presto vi diremo dove e quando ci vedremo in tutte le regioni d’Italia. E continueremo a lavorare per costruire il futuro, contro coloro che non sanno staccarsi dal passato”.
“Accettando l’incarico da coordinatore il 19 giugno avevo creduto che davvero fosse possibile cambiare, che davvero Forza Italia potesse rinascere da se stessa”. Ma “la tragedia di un partito è finita in farsa”.
“Nonostante il 6% dei sondaggi, nonostante le tante energie dei territori che chiedevano di poter vivere, il passato ha prevalso”. “Pur di far finta di continuare a vivere e baloccarsi con le proprie poltrone, la classe dirigente ha deciso di uccidere ogni speranza. La paura, la nostalgia hanno il sapore amaro di chi ha deciso di privare tanta gente di una rappresentanza politica. Ma tutto questo è il vecchio. Il nuovo comincia oggi”.
LE REAZIONI AZZURRE
In tanti hanno manifestato il proprio sostegno a Toti. Se per il senatore azzurro Paolo Romani “Forza Italia oggi sembra non aver solo abbandonato un percorso necessario quanto entusiasmante di rinnovamento, ma aver abdicato al ruolo primario di movimento politico”, per il deputato forzista Claudio Pedrazzini oggi “con rammarico constatiamo che è stata posta la parola fine alla possibilità per Forza Italia di recuperare la vocazione a coinvolgere e a convincere gli italiani delle sue proposte. Sarebbe stato possibile con un percorso di confronto e di effettivo rinnovamento che purtroppo si è voluto interrompere sul nascere”. “Con Giovanni Toti comincia un percorso nuovo; l’obiettivo è ‘cambiamo insieme'”, conclude.
“Ieri ‘l’Altra Italia’, oggi ‘Farsa Italia’. L’odierno tavolo delle regole di FI e il conseguente pseudo coordinamento di presidenza – che già perde i pezzi in seguito al rifiuto di Mara Carfagna – sono la dimostrazione lampante e impietosa di quello che già da tempo diciamo insieme al presidente Giovanni Toti: Forza Italia è ormai ai titoli di coda e non intendiamo partecipare al de profundis di un partito che ha voluto suicidarsi, non accogliendo le istanze di rinnovamento richieste a gran voce dai territori”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio, Adriano Palozzi.
L’On. Osvaldo Napoli: “Caro presidente Berlusconi, senza un bagno di popolo è difficile contrastare populismi e sovranismi”.
Luigi Vitali, senatore totiano della prima ora, con l’Adnkronos commenta: “Se si voleva liquidare Fi, si è scelta la persona più idonea, Antonio Tajani”.