Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento, in una intervista a La Verità, assicura: “Sul premierato tiriamo dritto: mai più governicchi, la stagione dei governi tecnici è arrivata al capolinea”.
Per l’esponente del governo “il premierato serve a renderci più simili alle altre democrazie avanzate. Modernizza il Paese, elimina il trasformismo, pone fine alla stagione dei governi tecnici. È esattamente quel genere di stabilità di cui l’Italia ha bisogno”.
La figura del capo dello Stato, sostiene Ciriani, “resta centrale. Continuerà a presiedere Csm e Forze Armate, continuerà a controfirmare le leggi e a nominare un terzo dei giudici della Consulta. Con la nostra riforma non assisteremo più alla nascita di governicchi. E il presidente della Repubblica non dovrà più gestire le crisi di Palazzo”.
Al ministro Ciriani fa eco il vicepremier Matteo Salvini: “Certo che si andrà avanti con il premierato. Premierato e autonomia rendono l’Italia un Paese più moderno, più solido, più serio, più efficiente e quindi si va avanti con l’elezione diretta del presidente del Consiglio, di una squadra di Governo, e se qualcuno cambia idea si torna a votare”.
Avanti tutta, dunque. Le intenzioni dell’esecutivo sono chiare. Del resto, il governo sul premiato ci ha messo la faccia – Giorgia Meloni in primis – e farà di tutto per portare a casa il risultato.
Nel frattempo, nel dibattito pubblico che ruota intorno alla riforma, spunta il nodo che riguarda il voto degli italiani nel mondo.
“La questione del voto degli italiani all’estero esiste – ammette il ministro per le Riforme, Elisabetta Casellati -, ma verrà affrontata nella prossima legge elettorale alla quale sto già lavorando”. “Prestiamo molta attenzione a questo tema – aggiunge – e siamo pronti ad ascoltare ogni suggerimento. Ma si tratta di un argomento che intendiamo affrontare nella legge elettorale e non nella riforma costituzionale”.
Una cosa è certa: il voto di un connazionale all’estero vale quanto quello di un italiano in Italia, soprattutto se si tratta dell’elezione diretta di un capo di governo. Staremo a vedere quali soluzioni verranno proposte.