Nicola Zingaretti si è dimesso da segretario del Partito Democratico. “Il Pd – dichiara Zingaretti su Faebook – non puo’ rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, si’, ucciderebbe il Pd. Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilita’. Nelle prossime ore scrivero’ alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale fara’ le scelte piu’ opportune e utili”.
Per alcuni le dimissioni di Zinga sono un fulmine a ciel sereno, per altri si tratta della conclusione attesa di un lento processo. Certo è che oggi è evidente più che mai lo stato di difficoltà di un partito che aveva assunto nell’ultimo anno e mezzo l’alleanza con il M5s come asse politico strategico. Una difficolta’ speculare a quella del partito alleato, i Cinquestelle, talmente lacerati da aver avviato una vera e propria rifondazione sotto la guida di Giuseppe Conte.
“Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’e’ il problema del lavoro, degli investimenti e la necessita’ di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni”.
“Sono stato eletto proprio due anni fa. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere. Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni”.
“Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie”.
Gasparri, Zingaretti certifica crisi irreversibile sinistra
“I grillini sono in un regresso irreversibile, che ne segna il fallimento totale dovuto all’inconsistenza e all’incapacita’ dei suoi esponenti. Il Pd autocertifica con le dimissioni tattiche di Zingaretti la sua profonda crisi. Personalismi, divisioni, liti, interesse solo per le poltrone e il potere confermano che questo partito e’ anch’esso in una crisi irreversibile”. Lo afferma, in una nota, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “I due raggruppamenti politici della sinistra mostrano agli italiani i loro limiti e la loro sostanziale incapacita’ in un momento di grande emergenza. E’ il centrodestra quindi che deve prepararsi, dopo questa parentesi, a governare l’Italia, per dare al Paese quelle soluzioni che gli altri non hanno saputo dare – aggiunge -. Abili nelle manovre di potere taluni, capaci nell’alimentare campagne demagogiche altri, grillini e Pd dimostrano che la sinistra rappresenta soltanto un danno per l’Italia”.