Non ci sono più gli eletti all’estero di una volta. E meno male. C’era un tempo, in Italia e all’estero, in cui l’immagine dei parlamentari eletti oltre confine, e dunque degli italiani nel mondo, veniva associata a personaggi al limite del ridicolo, spesso poco istruiti – per usare un eufemismo – o a dir poco discutibili. I lettori più affezionati di ItaliaChiamaItalia se lo ricorderanno bene. Quel tempo è finito e oggi ci ritroviamo con un eletto all’estero seduto tra i banchi del governo e apprezzato dai massimi vertici dell’esecutivo.
Da Antonio Razzi, quello del “fatti i cazzi tuoi” reso poi ancor più famoso dall’imitazione di Crozza, passando per nomi come quello di Juan Esteban Caselli (definito da Berlusconi come un personaggio pericoloso: “alla larga”, disse il Cavaliere riferendosi proprio all’ex senatore PdL), Nicola Di Girolamo (detto “Nik era fattura”, condannato dalla magistratura e finito in galera) o Mario Caruso (ridicolizzato dalle Iene), siamo passati a Ricardo Merlo, politologo, un passato da giornalista, fondatore e presidente di un movimento di italiani all’estero, il MAIE, in Parlamento dal 2006. E la distanza è quella tra il cielo e la terra.
E’ questo il vero cambiamento, per quanto ci riguarda, in questa legislatura: un eletto all’estero nella stanza dei bottoni.
Partiamo da questa riflessione per arrivare alle parole pronunciate dal ministro degli Esteri in persona durante l’ultima Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. Enzo Moavero Milanesi ha avuto espressioni di forte apprezzamento nei confronti di Merlo, ha elogiato il suo lavoro e davanti a tutti i consiglieri CGIE, davanti a eletti all’estero e funzionari del ministero, ha sottolineato quanto il Sottosegretario sia impegnato non solo su tutto ciò che riguarda gli italiani nel mondo, ma anche su importanti temi di politica estera, come quello della Brexit o quello che riguarda la grave crisi in Venezuela.
Con un lavoro certosino di taglia e cuci, abbiamo raccolto in un video di due minuti le dichiarazioni di Moavero durante la Plenaria CGIE: il video parla da sé, basta ascoltare le parole del titolare della Farnesina.
“Ricardo, Sottosegretario agli Esteri, è impegnato moltissimo, in prima linea, su tanti versanti della politica estera”, ha detto Moavero, “e in particolare su quello che ci sta a cuore oggi”, ovvero gli italiani nel mondo.
A proposito della convocazione della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome – CGIE, “faremo il massimo, Ricardo ed io, per rispettare la scadenza di quest’anno. Con il Sottosegretario Merlo abbiamo parlato con la ministra Stefani, che segue la componente delle Regioni, e siamo in fase molto avanzata”.
Quello della Conferenza “è un impegno di Ricardo e mio”, ribadisce Moavero, che sottolinea ancora: Merlo sul versante degli italiani all’estero “è molto impegnato, abbiamo fatto notevoli miglioramenti, c’è sensibilità”.
A conclusione del suo intervento, poi, il ministro ha salutato così l’assemblea: “Ricardo Merlo è qui a rappresentare il ministero e il ministro, per quanto possa essere rappresentato da chi pienamente svolge delle funzioni di carattere eccellente, ci tengo a dirlo davanti a voi tutti. Un Sottosegretario che lavora benissimo qui in Farnesina e rappresenta un’altra punta di eccellenza della rappresentanza degli italiani all’estero”. Non c’è bisogno di aggiungere altro, no?
Durante quest’ultimo anno un eletto all’estero ha rappresentato l’Italia ai massimi livelli a più riprese, ha affiancato più volte il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in occasione di missioni istituzionali importantissime, si è occupato in prima persona di Brexit e ha portato la visione e la proposta dell’Italia per quanto riguarda il Venezuela sul tavolo del Gruppo di contatto internazionale, su quello di Guaidò e di Maduro.
Sono solo alcuni esempi, potremmo continuare. Il punto è che la differenza rispetto al passato c’è e si vede. Evidentemente l’immagine degli eletti all’estero sta cambiando. E meno male.