Martedì 27 settembre, alle ore 12, si è tenuta alla Camera dei Deputati la conferenza stampa organizzata da MAIE, Pd e Lega per informare circa i brogli avvenuti nel voto all’estero, in particolare nella ripartizione America Meridionale. L’appuntamento, alle forze politiche presenti, è servito anche per rilanciare, in maniera trasversale, un impegno solenne: quello di riformare una volta per tutte il meccanismo con cui votano i nostri connazionali residenti oltre confine.
Alla conferenza sono intervenuto Ricardo Merlo e Mario Borghese per il MAIE, Fabio Porta per il Pd e Marcelo Bomrad per la Lega. Moderatore Eugenio Marino, dirigente dem.
Ciò che è successo allo spoglio dei voti del Sudamerica – ItaliachiamaItalia c’era a ha visto tutto – è in effetti qualcosa di incredibile.
“La mattina del giorno dello spoglio – ha raccontato il Sen. Ricardo Merlo, presidente MAIE – abbiamo saputo che in due circoscrizioni consolari dell’Argentina, a La Plata e Rosario, hanno votato una quantità di cittadini impensabile: a Rosario quasi 60 mila e a La Plata 74.000. C’è qualcosa che non va”, abbiamo subito pensato. “Allora abbiamo deciso di andare assieme ad altri militanti del nostro movimento nei seggi e abbiamo trovato migliaia di certificati elettorali falsi“, ha aggiunto.
Merlo ha spiegato che sono state trovate alcune schede con l’intestazione sbagliata (‘Camera dei Diputati‘) e che riportavano “il voto sempre a uno stesso partito, con la preferenza sempre allo stesso candidato: almeno 20mila le schede false aggiunte”. Questo non ha comunque “influito sul risultato finale”; certo è che è ormai evidente la necessità di “cambiare il sistema sul voto all’estero nella prossima legislatura: quello attuale non regge più”.
Mario Borghese, deputato uscente del MAIE ed eletto senatore della Repubblica, da parte sua ha dichiarato: “Centinaia di elettori che hanno votato nella circoscrizione di La Plata non erano nell’elenco ufficiale“. “Abbiamo trovato elenchi e schede elettorali di Rosario nelle buste di La Plata ed elenchi e schede di La Plata nelle buste di Rosario. Elettori che non esistono negli elenchi e che hanno votato“.
Da tutti gli oratori è arrivata la richiesta (alla quale si è associato anche Eugenio Sangregorio, presidente USEI) di un impegno, in questa legislatura, per modificare il metodo di voto all’estero.
Porta – senatore uscente, eletto deputato –, a Italiachiamaitalia.it ha assicurato: “Possiamo prenderci un impegno: qui alla Camera ci sarà un Comitato per gli italiani nel mondo e credo che sia la priorità riformare il voto all’estero“. “Siamo ad un punto di non ritorno: serve una modifica alle norme per il voto nelle circoscrizioni estero, se non sarà cambiato allora è meglio eliminare direttamente il voto“, ha aggiunto.
Gli episodi di brogli all’estero, ha proseguito Porta, “sono aumentati in dimensione e si sono industrializzati: all’inizio avevamo episodi quasi fisiologici, poi qualcuno ha creato una vera e propria ‘fabbrica’ del voto, con schede false stampate”.
“L’impegno – ha concluso – è a ragionare sulle modifiche necessarie e urgenti già nei primi mesi della legislatura, per trovare una soluzione all’interno della discussione con gli altri partiti e difendere il voto estero”.