Crescono anche in Italia i contagi per coronavirus, così il governo pensa a nuove misure restrittive. Ma “non ci saranno nuovi lockdown”, assicura il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che poi aggiunge: “Per escluderli, tuttavia, dobbiamo evitare i contagi. Proprio perché l’obiettivo è non dover tornare a nuovi lockdown, dobbiamo mettere un surplus di attenzione e rigore nel contenimento del virus”.
Si va dunque verso un nuovo Dcpm. Secondo quanto emerso dalla riunione a Palazzo Chigi tra il governo e i capidelegazione della maggioranza, allo studio dell’esecutivo ci sarebbero mascherine obbligatorie anche all’aperto, chiusure anticipate dei locali e feste private a numero ridotto.
Secondo l’iter che sarebbe stato concordato all’interno della maggioranza, le misure saranno presentate oggi in Consiglio dei ministri ma saranno varate solo dopo il passaggio parlamentare: domani, infatti, il ministro della Salute Roberto Speranza riferirà la mattina alla Camera e il pomeriggio al Senato in merito alle misure per il contenimento del virus. Sulle comunicazioni di Speranza saranno votate delle risoluzioni.
Per quanto riguarda il tema delle scuole, oggi l’incontro tra la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e l’Iss: in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti, la Azzolina sottolinea come l’iniziativa quest’anno celebri la “capacità dimostrata dai docenti di tutto il mondo di continuare a garantire il diritto all’istruzione a tutte le studentesse e agli studenti anche durante l’emergenza sanitaria”.
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, Su Facebook scrive: “Il virus sta tornando, ma noi siamo più forti, lo abbiamo già dimostrato. E per questo motivo non dobbiamo abbassare la guardia. Usiamo le mascherine e rispettiamo tutte le norme anti covid. Dimostriamo al mondo chi siamo”.
Nel frattempo Giancarlo Banchieri, presidente di FIEPET Confesercenti, commenta le indiscrezioni sul DPCM che dovrebbe prevedere nuove misure restrittive per le attività commerciali: “L’aumento dei contagi preoccupa tutti, ma la soluzione non può passare sempre e solo per la chiusura delle imprese. In questo modo si finisce per dare il colpo di grazia a bar e ristoranti e mettere in ulteriore difficoltà migliaia di famiglie”.