“Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica ancora una volta la necessità di ridare la parola agli italiani”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni al Quirinale. Quello che si profila e’ uno “scenario pericoloso”. Secondo l’ex premier c’e’ bisogno di un esecutivo che affronti i “grandi problemi” a partire dalla riduzione delle tasse.
“Forza Italia non potra’ che essere all’opposizione di questo governo. Un governo che, come il precedente, non esce dalla volonta’ degli elettori ma da una manovra di palazzo. Faremo un’opposizione ferma e senza compromessi”.
“In ogni caso – ha aggiunto – la nostra bussola sara’, come sempre, l’interesse della nazione prima che quello di una parte politica o di uno schieramento. Il nostro orizzonte poi rimane il centrodestra, di cui come fondatori dovremmo essere il centro pensante, il fulcro operativo e il pilastro insostituibile. La destra senza di noi non sarebbe in grado di vincere e di governare. Per noi oggi comincia dunque un cammino impegnativo per ritornare ad essere il primo partito in Italia e nel centro destra”.
“L’Italia ha urgente bisogno di una svolta liberale e liberista basata su taglio delle tasse, diminuzione della spesa pubblica, sulla tutela della famiglia, e di una riforma della giustizia in senso garantista e non giustizialista, basata sulla difesa della libertà dei cittadini, un governo amico delle imprese e di chi lavora, che sia punto di riferimento delle categorie produttive”. Per il leader di Fi “i principali nemici da battere sono l’oppressione fiscale, burocratica, giudiziaria” e perciò “solo Fi e solo noi in Italia siamo testimoni continuatori e garanti della tradizione liberale democratica cristiana della civiltà occidentale. Siamo i soli eredi coerenti delle tradizioni politiche che hanno fatto grande il nostro paese”.
Stretta di mano tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini nel cortile d’onore del Quirinale. Complice il calendario delle consultazioni, la delegazione di FI stava lasciando il palazzo della presidenza della Repubblica proprio mentre quella della Lega vi entrava. Berlusconi e Salvini si sono quindi incrociati, stretti la mano con un sorriso e poi ognuno ha proseguito per la sua strada, accompagnato dai funzionari del cerimoniale del palazzo.