Passa sotto la Farnesina il commercio estero. Lo ha annunciato in diretta su Facebook Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e capo politico del Movimento 5 Stelle: “Il Consiglio dei ministri – ha spiegato Di Mai – ha approvato il decreto legge che riguarda il commercio internazionale e l’esportazione del made in Italy” e “con questo decreto abbiamo fatto in modo che d’ora in poi tutte le iniziative che riguardano le politiche di promozione delle aziende italiane per portare il made in Italy nel mondo siano sotto il ministero degli Affari esteri, perché per me non c’è modo migliore di concepire la politica estera se non quello di aiutare la nostra economia e far conoscere nel mondo la nostra cultura e le nostre eccellenze”.
Da oggi, dunque, “tutte le competenze che riguardano le politiche di promozione per portare il Made in Italy nel mondo sono nel ministero degli Esteri. Adesso io sono convinto, avendo messo nello stesso ministero che gestisce le ambasciate anche le politiche commerciali, che potremo essere ancora piu’ efficaci ed efficienti per portare il Made in Italy nel mondo. Dobbiamo far conoscere nel mondo la nostra cultura e le nostre eccellenze”.
PRANDINI (COLDIRETTI), BENE DELEGA A FARNESINA
“Per rafforzare la presenza del Made in Italy sui mercati internazionali è importante trovare le necessarie sinergie tra l’attività diplomatica all’estero e quella economica”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto per il trasferimento delle competenze sul commercio estero al Ministero degli esteri. Un buon inizio per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese che occorre supportare – sottolinea Prandini – con un coinvolgimento delle Ambasciate, introducendo nella valutazione delle loro attività principi legati anche ai risultati commerciali a supporto del sistema economico nazionale, come già avviene in altri Paesi. Un cambiamento che avevamo richiesto e che deve essere sostenuto sul piano logistico con – conclude Prandini – trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo”.