Rinnovare un passaporto in alcuni Paesi del mondo per un italiano all’estero può voler dire fare salti mortali senza alla fine riuscire a raggiungere l’obiettivo. Risultato: tanta rottura di scatole, tra sistemi informatici che funzionano una volta sì e dieci no, e il documento di viaggio non rinnovato. Una sconfitta per il connazionale, una disfatta per le nostre istituzioni, per i nostri Consolati, che dovrebbero poter offrire servizi efficienti in tempi dignitosi, ma che invece troppe volte appaiono come impenetrabili muri di gomma.
Abbiamo raccontato sulle pagine di ItaliaChiamaItalia il “sistema Caracas” e ci siamo domandati: potrebbe essere un modello da esportare in altre sedi consolari? Siano i lettori a rispondere.
Ciò che sappiamo, perché ce l’ha detto il Console Generale d’Italia a Caracas, Nicola Occhipinti, è che in quella circoscrizione consolare “l’emissione del passaporto è immediata. Chi chiede l’appuntamento (via email) può indicare il suo giorno preferito (almeno tre giorni dopo la sua richiesta) e ottiene la nostra risposta il giorno seguente con la conferma della data prescelta dallo stesso utente”. Facile come bere un bicchiere d’acqua.
RINNOVO PASSAPORTO A CARACAS: GUARDA IL VIDEO
Ci domandiamo: ma perché non fanno tutti così? Perché negli altri Consolati si costringono gli italiani e i loro discendenti a passare attraverso sistemi farraginosi come il famigerato “Prenotami”? Sistema che, oltre tutto, consente ad abili hacker di prenotare tutti gli appuntamenti per poi rivenderli al maggior offerente, stile bagarini. Fino a quando può continuare una situazione del genere?
Ancora una volta: se Caracas lavora così bene utilizzando la mail, perché non replicare tale modus operandi in tutto il mondo? Non diteci che l’Italia se ne frega degli italiani nel mondo; non diteci – perché non vogliamo crederci – che i diplomatici non poche volte considerano i nostri fratelli italiani all’estero un peso – peggio, una rogna – e non un inestimabile capitale umano che lo Stato ha il dovere di valorizzare sempre di più.
“Gli italiani nel mondo sono una risorsa”: quante volte abbiamo sentito politici di tutti i colori pronunciare questa frase? Tuttavia, la rete diplomatico-consolare non concretizza tali parole con i fatti.
Mentalità burocratica, sistemi informatici che rendono tutto più complicato, qualche volta pure poca voglia di lavorare: è chiaro che si moltiplicano gli abusi e i connazionali vengono umiliati, massacrati, e i loro diritti fondamentali lesi, violati.
E’ ora di dire basta. Questo tema dei servizi consolari che non funzionano rischia di diventare persino stucchevole; e di mettere in cattiva luce Ministero degli Esteri, casta diplomatica, eletti all’estero, governo. Almeno – in attesa di più fondi e più risorse umane – si lavori nell’immediato per consentire a un italiano nel mondo di prendere appuntamento al consolato in maniera semplice e veloce. Almeno questo: consentire a un italiano all’estero di prenotare con una semplice email l’appuntamento in Consolato per il rinnovo del passaporto. Sarebbe la scoperta dell’acqua calda, se non fosse che oltre confine siamo messi così male che pure una semplice email può apparire una piccola grande rivoluzione.