Alcuni testimoni, parlando del Boeing 737 Max 8 della Ethiopian Airlines precipitato ieri dopo pochi minuti di volo, hanno descritto una scena da film: fuoco che usciva dalla coda dell’aereo, rumore di ferraglia e detriti. Eppure il Boeing era nuovo di zecca.
Gadisa Benti, intervistata da Reuters, citata sul sito della tv pubblica britannica Bbc, ha detto: “Mentre era in aria, c’era fuoco che proveniva dalla coda, poi ha cercato di rialzare il muso. Dopo essere passato sopra le nostre case – continua la testimone nel suo racconto -, il naso puntava in basso e la coda verso l’alto. E’ andato velocemente verso terra e poi è esploso”.
Quello in Etiopia è il secondo schianto di un 737 Max 8 in cinque mesi, dopo l’incidente della Lion Air in Indonesia dello scorso ottobre in cui sono morte 189 persone poco dopo il decollo. Quella volta, dopo la tragedia, gli investigatori hanno parlato di una difficoltà da parte dei piloti nella gestione di un sistema automatico che ha il compito di evitare lo stallo e che aveva forzato il muso dell’aereo in giù nonostante i tentativi di correzione da parte dei piloti.
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Il B-737 Max 8 è un jet di linea bimotore a medio e corto raggio prodotto dal 2016 dall’americana Boeing e rappresenta la quarta generazione della famiglia di velivoli il cui primo esemplare è uscito dalla linea di assemblaggio nel 1967. Lungo 39 metri e mezzo, con un’apertura alare di circa 36 metri, dotato di due moderni turbofan Leap-1B della Cfm International, il 737 Max 8 può avere una capienza che varia tra i 162 e i 210 posti a seconda della configurazione, con un’autonomia media a pieno carico di 6.500 km.