Silvio Berlusconi torna in Senato, da senatore, dopo nove anni. Giovedì mattina il leader di Forza Italia si è registrato a Palazzo Madama come senatore.
Mentre il Cavaliere svolgeva le procedure previste, le porte delle Sala Caduti di Nassiriya e delle stanze attigue, che affacciano sul cortile d’onore, si sono chiuse nascondendo l’ex premier alla vista di cronisti e fotografi.
Berlusconi per l’occasione ha rinunciato al doppiopetto di ordinanza, a cui ha preferito un completo blu con camicia dello stesso colore.
Soprattutto, il Cav non indossava la cravatta, obbligatoria per l’ingresso a palazzo Madama per tutti gli uomini. Evidentemente per Silvio si può fare un’eccezione.
“Eccomi di nuovo al Senato: ho appena completato le pratiche per la registrazione. Domani sarò presente alla prima seduta di questa XIX legislatura a Palazzo Madama”. Così sui social il leader azzurro.
OLTRE 160 SENATORI REGISTRATI
Sono oltre 160 i senatori finora accreditati per la nuova legislatura, che si aprirà giovedì 13 a palazzo Madama. Oltre a Berlusconi, oggi si sono registrati, tra gli altri, l’ex presidente del Senato Marcello Pera e l’ex segretario della Cisl Anna Maria Furlan, Francesco Boccia del Pd e Alberto Barachini di FI.
Venerdì ci sarà la prima riunione dell’aula presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre. Tra i primi atti ci sarà la convalida dei 26 subentranti al posto dei senatori eletti in più collegi. Quindi si procederà all’elezione del nuovo presidente del Senato: per i primi tre scrutini sarà necessaria la maggioranza assoluta dei votanti, al quarto sarà sufficiente la maggioranza dei presenti e poi, in caso di mancata elezione, si procederà al ballottaggio tra i più votati nel quarto scrutinio.
GOVERNO | RONZULLI DENTRO, VERSO MINISTERO TURISMO-SPORT
Intanto il centrodestra continua a lavorare alla squadra di governo. Dopo il caso Ronzulli, da Forza Italia trapela un messaggio chiaro: l’esecutivo che sta per nascere non potrà prescindere dalla presenza di Lucia Ronzulli in squadra. La probabile futura premier, Giorgia Meloni, non potrà dire no alla fedelissima di Silvio Berlusconi in quanto “troppo potente”. Per lei si prospetta il ministero del Turismo che verrà accorpato allo Sport. Sempre meglio che il ministero della Salute, commentano i più maligni, a cui invece – secondo tutte le indiscrezioni – puntava Ronzulli.