La morte di Raffaella Carrà ha commosso l’Italia e il mondo intero. Lei, indimenticabile interprete di canzoni come “Fiesta”, “Hay que venir al sur'” ed “Explota, explota”, era amatissima soprattutto in Spagna e in America Latina. Argentina, Cile, Messico e Perù sono solo alcuni dei Paesi latinoamericani che hanno reagito con dolore alla notizia della sua improvvisa scomparsa.
A Buenos Aires i media ricordano che Raffaella “ebbe un’attrazione per l’America, e soprattutto per l’America di lingua spagnola, che le tributò un’accoglienza pari solo a quella che la star era solita ricevere in Italia”.
Anche in Spagna si moltiplicano gli omaggi e i messaggi di cordoglio del mondo dei media e dello spettacolo. “Se n’è andata una grande, ma rimarrà viva nella memoria collettiva”, dice uno dei tweet pubblicati dal profilo di Rtve, l’azienda radiotelevisiva pubblica spagnola, per la quale la Carrà ha condotto diversi programmi. “Era la regina della televisione italiana”, scrive El País.
Omaggi anche dalla politica: “Simbolo musicale, presentatrice, paladina dei diritti Lgtbi”, si legge sul profilo Twitter del Partito Socialista, prima forza di governo in Spagna, “oggi ci lasci la tua allegria e il tuo spirito unico”. “È stata e continuerà a essere l’anima di tutte le feste e i karaoke”, è uno degli omaggi dedicatole sui social da Radio Nacional.
Intanto in Italia Sergio Japino, amico fraterno della Carrà, colui che ieri ha annunciato la sua scomparsa, lancia un appello a tutti i fan di Raffaella, in Italia e nel mondo: “Appuntamento alle ore 12 di questo venerdì, per offrire tutti insieme l’ultimo saluto virtuale a Raffaella”.